Operazione turca in Siria Ankara pronta ad aprire le porte ai rifugiati, Cassis: «Minaccia credibile»

ATS / sam

10.10.2019 - 22:19

I bombardamenti dell'artiglieria e dell'aviazione turca contro obiettivi curdi nel nord-est della Siria proseguono. 
I bombardamenti dell'artiglieria e dell'aviazione turca contro obiettivi curdi nel nord-est della Siria proseguono. 
Keystone

«Siamo profondamente preoccupati per l'operazione militare turca nel nordest della Siria e chiediamo ad Ankara di cessare l'azione militare unilaterale». Lo hanno detto in un comunicato congiunto i membri europei del Consiglio di Sicurezza Onu.

«Le rinnovate ostilità armate comprometteranno ulteriormente la stabilità dell'intera regione, esacerberanno le sofferenze dei civili e provocheranno ulteriori spostamenti che aumenteranno ancora il numero di rifugiati e sfollati», hanno precisato.

Guterres: «Ankara ha promesso volontarietà sui profughi»

Dal canto suo, il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, ha fatto sapere che «nella lettera che ho ricevuto dal governo turco in relazione alla situazione attuale, si dice che qualsiasi movimento di rifugiati avrebbe rispettato i principi di volontarietà, sicurezza e necessità».

Una precisazione che arriva dopo l'affermazione del pomeriggio del presidente turco Recep Tayyip Erdogan che se l'Unione Europea ostacolerà l'operazione militare, Ankara è pronta ad aprire le porte a 3,6 milioni di rifugiati.

Cassis: «La minaccia di Erdogan è credibile»

Anche il consigliere federale Ignazio Cassis ha condannato, ai microfoni della RSI, l'operazione militare turca nella Siria del nord. «Si tratta di una flagrante violazione del diritto internazionale», ha detto il ministro degli esteri, secondo cui la minaccia del presidente turco di liberare i profughi è credibile. Ma, ha aggiunto, è «difficile capire fino a dove si gioca a poker».

Il ticinese ha affermato che «un'invasione militare della Siria da parte della Turchia, senza che quest'ultima sia minacciata, è una chiara violazione dei principi dell'ONU».

«Stiamo parlando di guerra - ha proseguito il consigliere federale - e ci troviamo di fronte a un'escalation, a una crescita dei toni e delle minacce», ha concluso Cassis.

Trump: «Ankara rispetti le regole o sarà colpita»

«Seguo la situazione da vicino. E se non agirà secondo le regole la Turchia sarà colpita molto duramente finanziariamente e con delle sanzioni»: così invece Donald Trump su Twitter, tornando a lanciare un avvertimento ad Ankara impegnata nell'offensiva contro i curdi nel nord della Siria.

Sull'offensiva si è espresso anche il presidente francese, Emmanuel Macron, tornando a condannare «con la più grande fermezza l'offensiva militare unilaterale in Siria» e invitando il governo di Ankara a «porvi fine il più rapidamente possibile».

Tale offensiva «rischia di aiutare l'Isis a ricostruire il suo Califfato», ha aggiunto il presidente. «Questo rischio è la responsabilità che si assume la Turchia», ha avvertito il leader francese nel corso di una conferenza stampa a Lione.

Francia e Belgio convocano l'ambasciatore turco

In risposta all'offensiva turca in Siria, la Francia ha convocato al Ministero degli esteri l'ambasciatore di Turchia Ismail Hakki Musa. Lo ha reso noto una fonte diplomatica a Parigi.

«L'offensiva turca nel nord-est siriano è pericolosa - ha scritto in un tweet la ministra della Difesa Florence Parly - pericolosa per la sicurezza dei curdi. Pericolosa perché va a vantaggio di Daesh, contro il quale combattiamo da 5 anni».

E anche l'ambasciatore turco in Belgio è stato convocato dal Ministero degli Esteri su richiesta del capo della diplomazia Didier Reynders, che ha anch'egli espresso la disapprovazione del governo per l'operazione militare turca nel nord-est della Siria.

«L'UE chiede alla Turchia di porre fine immediatamente a questa operazione», ha poi insistito Reynders dal suo account Twitter.

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