Sottomarini Sottomarini, la Francia conferma: «Noi traditi dall'Australia»

SDA

21.9.2021 - 21:30

Secondo il governo francese nulla era filtrato sulle intenzioni dell'Australia di rompere il contratto da 56 miliardi di euro con Naval Group per la fornitura di sottomarini.
Secondo il governo francese nulla era filtrato sulle intenzioni dell'Australia di rompere il contratto da 56 miliardi di euro con Naval Group per la fornitura di sottomarini.
Keystone

Dopo la replica dell'Australia alle accuse di «doppio gioco» della Francia, con Canberra che ha sostenuto di aver agito «secondo le regole» nella vicenda dei sottomarini, Parigi conferma il «tradimento» australiano sulla maxi-commessa da 56 miliardi di euro.

21.9.2021 - 21:30

Il Ministero delle forze armate a Parigi, in un briefing, ha confermato che nulla era filtrato sulle intenzioni degli australiani di rompere il contratto e che la fornitura di Naval Group rispondeva punto per punto alle richieste formulate nel 2009 dagli australiani.

Il Ministero ha confermato che Peter Dutton, ministro della difesa australiano, ha chiamato la collega francese Florence Parly soltanto «qualche ora» prima dell'annuncio ufficiale della decisione. Prima di questa telefonata, nulla lasciava supporre che l'Australia – assicura il ministero – cambiasse idea, al contrario di quanto afferma Canberra.

Gli australiani, infatti, negli ultimi giorni hanno più volte ribadito di aver comunicato da anni alla Francia preoccupazioni sui ritardi, l'aumento dei costi e soprattutto dei dubbi sulla pertinenza della scelta iniziale sul tipo di sottomarino.

«Il 30 agosto 2021 – spiega il ministero presentando una lettera del governo australiano che esprimeva «soddisfazione» – Florence Parly e il ministro degli esteri Jean-Yves Le Drian hanno nuovamente convalidato il programma con i loro omologhi australiani. Per questo il termine tradimento non è esagerato».

Smentite le affermazioni australiane su presunti contatti

Smentite, dunque, le affermazioni australiane su presunti contatti di Dutton con Parly durati mesi e incentrati sui dubbi australiani: «non c'è stato nessun avvertimento, nessuna proposta di discussione».

Intanto il commissario europeo per il mercato interno, Thierry Breton, parlando al Consiglio atlantico a Washington, ha affermato che dopo il ritiro delle truppe americane dall'Afghanistan e l'accordo Aukus tra Stati Uniti, Australia e Regno Unito «c'è una forte percezione che la fiducia tra l'Ue e gli Usa sia stata erosa. Quindi è probabilmente il momento di mettere in pausa e resettare la nostra relazione».

«In Europa c'è una sensazione crescente che qualcosa si sia rotto nelle nostre relazioni transatlantiche», ha aggiunto Breton, insistendo anche sulla necessità di una «difesa comune per l'Europa» per poter «agire da soli quando necessario».

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