Spagna Spagna: Corte dei conti, separatisti catalani devono 5,4 milioni di euro

SDA

29.6.2021 - 16:08

La Corte dei Conti spagnola esige da più 40 ex dirigenti politici catalani  che versino allo Stato 5,4 milioni di euro, denaro che avrebbero usato per promuovere la causa indipendentista all'estero quando ricoprivano cariche pubbliche.
La Corte dei Conti spagnola esige da più 40 ex dirigenti politici catalani che versino allo Stato 5,4 milioni di euro, denaro che avrebbero usato per promuovere la causa indipendentista all'estero quando ricoprivano cariche pubbliche.
Keystone

La Corte dei Conti spagnola esige da più 40 ex dirigenti politici catalani che versino allo Stato 5,4 milioni di euro, denaro che avrebbero usato per promuovere la causa indipendentista all'estero quando ricoprivano cariche pubbliche.

Lo riportano i media iberici, secondo i quali fra gli interessati figurano gli ex presidenti regionali Artur Mas e Carles Puigdemont e l'ex vicepresidente Oriol Junqueras.

La Corte dei conti chiede che la somma indicata sia versata come cauzione provvisoria, poi si dovranno attendere gli sviluppi del procedimento giudiziario in cui si appureranno le eventuali responsabilità delle persone coinvolte. I rappresentanti della difesa hanno la possibilità di chiedere, in un'udienza attualmente in corso, una riduzione delle cauzioni richieste.

Se le somme di denaro stabilite oggi non venissero versate entro i termini decisi dal tribunale, gli interessati potranno essere sottoposti al blocco dei beni, affermano diversi media.

I legali di alcuni dei leader convolti hanno espresso forte disappunto per le richieste della Corte dei conti, sostenendo che si basano su un'inchiesta «approssimativa» e «arbitraria».

Secondo l'agenzia di stampa EFE, leader catalani coinvolti nella causa indipendentista hanno già versato allo Stato più di 4 milioni di euro, soldi che sarebbero stati usati usati per l'organizzazione del referendum sull'indipendenza del 2017, proibito dalla Corte Costituzionale.

Inoltre, l'ex presidente Mas è stato condannato dalla Corte dei conti a pagare 4,9 milioni di euro per aver organizzato un referendum di consultazione sul futuro della Catalogna nel 2014. Rispetto a questa sentenza è stato presentato ricorso, ora in fase di studio da parte della Corte Suprema.