Medio OrienteAiuti sotto assedio a Gaza, Israele e Hamas si accusano a vicenda
SDA
12.6.2025 - 21:52
Anche la fame continua a uccidere a Gaza.
Keystone
Le consegne di cibo a Gaza si trasformano sempre più spesso in scenari di morte, tra attacchi, accuse incrociate e una missione umanitaria sotto assedio da parte di Hamas e sotto il fuoco di Israele.
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12.06.2025, 21:52
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Le operazioni di consegna del cibo a Gaza presentano giorno dopo giorno un conto di vittime civili che si aggiungono alla già catastrofica situazione dell'enclave.
La Gaza Foundation (Ghf), organizzazione privata sostenuta da USA e Israele, ha denunciato l'ennesimo colpo alla missione umanitaria accusando Hamas di aver attaccato un bus che trasportava i suoi operatori, tutti cittadini palestinesi, causando otto morti, numerosi feriti e il rapimento di altri.
Il mezzo è stato colpito mercoledì intorno alle dieci di sera mentre si dirigeva verso un centro di distribuzione nell'area ovest di Khan Younis. «Queste erano persone che rischiavano la propria vita ogni giorno per aiutare gli altri», ha dichiarato la Ghf, attiva dal 26 maggio nella Striscia, dopo oltre due mesi di blocco da parte di Israele.
Altre 32 persone uccise dal fuoco israeliano
Hamas intanto, attraverso i media di Gaza, ha fatto sapere che 32 persone sono rimaste uccise nella notte dal fuoco israeliano mentre si avvicinavano a uno dei siti di consegna del cibo nel centro dell'enclave.
L'esercito israeliano ha dichiarato che sono stati sparati colpi di avvertimento verso una folla che si era avvicinata ai soldati e costituiva una minaccia nella zona del corridoio di Netzarim, ad alcune centinaia di metri da un punto di distribuzione, ma ha smentito con fermezza il numero dei morti riportato dai media.
Sottolineando che la zona è un'area di combattimento e i civili non possono avvicinarsi tra le 18h00 e le 6h00 del mattino. La Gaza Foundation ha proseguito giovedì l'attività, dichiarando di aver distribuito 2'605'680 pasti in tre punti di consegna.
«Abbiamo valutato con attenzione la possibilità di chiudere i nostri centri oggi a causa dei gravi rischi per la sicurezza, ma la migliore risposta agli assassini codardi di Hamas è continuare a fornire cibo alle persone di Gaza che contano su di noi», ha dichiarato John Acree, direttore ad interim di Ghf.
Scongiurato lo scioglimento della Knesset
In Israele nel frattempo è rientrata la crisi che sembrava stesse portando allo scioglimento della Knesset.
Nella notte il parlamento ha respinto il ddl dell'opposizione sul reclutamento degli ultraortodossi nell'esercito dopo che il Likud (il partito del premier Benyamin Netanyahu) ha raggiunto un accordo con i partiti religiosi United Torah Judaism e Shas.
Tensioni fra Gerusalemme e Parigi
Tuttavia, per un dossier che si è chiuso, un altro si è inasprito: le relazioni tra Gerusalemme e Parigi. Dopo un post sui social di Emmanuel Macron che ha pubblicato una lettera del leader Abu Mazen in cui si parla di liberazione degli ostaggi e disarmo di Hamas, il ministro degli Esteri Gideon Sa'ar ha stigmatizzato su X «l'entusiasmo» del presidente francese.
«Israele non costruirà il proprio futuro su illusioni che ci sono già esplose in faccia troppe volte. Se Macron desidera uno Stato palestinese, è libero di fondarne uno sul vasto territorio della Francia», ha scritto Sa'ar.