La nuova leggeStretta dell'Australia, vietati i social media ai minori di 16 anni
SDA
28.11.2024 - 18:49
Stretta dell'Australia sui social media. D'ora in poi saranno vietati agli adolescenti sotto i 16 anni di età, grazie all'adozione da parte del Parlamento di Canberra di un disegno di legge ad hoc, considerato fra i più rigidi al mondo. L'obiettivo è proteggerli da «potenziali danni».
28.11.2024, 18:49
29.11.2024, 08:22
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Il provvedimento dovrebbe riguardare i siti più popolari, come Facebook, Instagram, X o TikTok. Questo impone alle stesse piattaforme digitali - e non ai genitori - l'obbligo di adottare delle «misure» per evitare l'apertura di profili da parte dei minori.
Sono previste delle multe salatissime, fino a oltre 30 milioni di dollari, per quelle aziende tecnologiche che non la rispetteranno.
Dovrebbero essere esentate alcune piattaforme come WhatsApp e YouTube, di cui gli adolescenti potrebbero aver bisogno per fare i compiti. Tuttavia l'elenco definitivo dei siti vietati sarà fornito dal governo, non appena la legge sarà pubblicata.
Dopo l'ok del Senato con 34 voti a favore e 19 contrari, il disegno di legge deve fare l'ultimo passaggio, scontato, alla Camera dei rappresentanti, dove il governo ha la maggioranza.
Non mancano le critiche
Il divieto entrerà in vigore non prima di 12 mesi, ma c'è già chi esprime qualche perplessità sul suo funzionamento e l'eventuale impatto sulla privacy.
Alcuni ricercatori hanno avvertito che le restrizioni potrebbero essere facilmente aggirate tramite strumenti, come una Vpn, che possono mascherare la posizione di un utente.
«Rispettiamo le leggi stabilite dal Parlamento australiano, ma siamo preoccupati per il processo che ha portato ad un'approvazione così veloce della legge senza considerare adeguatamente le evidenze, ovvero ciò che il settore già ha messo in atto per garantire esperienze adeguate alle diverse età», ha affermato un portavoce di Meta.
Anche Elon Musk è fra i critici di questo provvedimento.
L'Australia fra i precursori
Il primo ministro australiano, Anthony Albanese, presentando la scorsa settimana alla Camera il disegno di legge è stato chiaro: «Siamo di fronte ad un problema globale e noi vogliamo che i giovani vivano essenzialmente la loro infanzia».
Un sondaggio condotto da YouGov questo mese ha mostrato che il 77% degli australiani sostiene il divieto per gli under 16.
L'Australia diventa così il primo stato al mondo a decidere lo stop all'uso dei social per gli under 16 a livello governativo. Ma la questione è aperta in molti altri Paesi.
Se negli Stati Uniti, da New York alla Florida, si registrano diverse strette all'uso delle piattaforme per i minori, in Spagna il governo ha presentato a giugno un progetto di legge per vietarne l'accesso ai giovani di età inferiore ai 16 anni. Lo stesso sta facendo la Francia.
La Cina è invece già intervenuta nel 2021, richiedendo l'identificazione ai network interessati tramite un documento di identità.
I minori di 14 anni non possono trascorrere inoltre più di 40 minuti al giorno su Douyin, la versione cinese di TikTok, e il tempo di gioco online per bambini e adolescenti è limitato.