Almeno sette milioni di persone soffrono la fame in Sud Sudan, un numero mai raggiunto prima: a lanciare l'allarme le tre agenzie Onu Fao, Unicef e World Food program, in una nota congiunta.
«Nei prossimi mesi si prevede che il 61% della popolazione dovrà affrontare livelli estremi di insicurezza alimentare» – riferiscono le tre agenzie – ed «entro la fine di luglio 6,96 milioni di sud sudanesi dovranno affrontare livelli acuti, o addirittura peggiori, di mancanza di cibo».
Saranno circa 21.000 le persone, si stima, esposte a una catastrofica mancanza di accesso al cibo (Fase IPC 5, livello massimo della scala delle carestie), mentre circa 1,82 milioni di persone saranno nella Fase di emergenza (Fase 4 dell'IPC) e altri 5,12 milioni di persone nella Fase 3.
Rispetto alle previsioni dello scorso gennaio per il periodo maggio-luglio 2019, 81.000 persone più del previsto sono nella fase 3 o superiore, in particolare negli stati Jonglei, Lakes, Unity e Northern Bahr el Gazal.
Tra le cause del peggioramento della situazione, le piogge scarse e giunte in ritardo, e il prezzo elevato del cibo che ne limita l'accesso a una grande parte di popolazione, che si aggiungono alla scarsità delle scorte del misero raccolto del 2018.
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