Africa Sud Sudan: Angenzia per i Rifugiati chiede 2,7 miliardi

ATS

19.12.2018 - 07:28

L'UNHCR, l'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, ha lanciato un appello per raccogliere 2,7 miliardi di dollari da destinare ai rifugiati del Sud Sudan
L'UNHCR, l'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, ha lanciato un appello per raccogliere 2,7 miliardi di dollari da destinare ai rifugiati del Sud Sudan
Source: KEYSTONE/AP/SAM MEDNICK

L'UNHCR, l'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, ha lanciato un appello per raccogliere 2,7 miliardi di dollari da destinare a interventi umanitari 'salvavita' necessari a sopperire alle necessità dei rifugiati del Sud Sudan nei prossimi due anni, 2019 e 2020.

Cinque anni dopo l'inizio di una brutale guerra civile, oltre 2,2 milioni di rifugiati sud sudanesi hanno cercato la salvezza in sei paesi confinanti: Uganda, Sudan, Etiopia, Kenya, Repubblica Democratica del Congo e Repubblica Centrafricana. Altri 1,9 milioni di persone sono tuttora sfollate all'interno del Sud Sudan.

"L'UNHCR - afferma in una nota - accoglie con favore la relativa riduzione delle violenze in alcune parti del Paese dopo la firma dell'accordo di pace rinnovato nel settembre 2018 e rivolge un appello a tutte le parti affinché continuino a rispettare l'accordo. Considerate tuttavia le violazioni delle iniziative di pace verificatesi in passato, l'UNHCR ritiene che in Sud Sudan non siano ancora presenti le condizioni necessarie ad un ritorno sicuro dei rifugiati".

Per questo, l' Agenzia, pur apprezzando "la continua generosità dei Paesi di asilo nel mantenere le frontiere aperte ai rifugiati sud sudanesi in cerca di salvezza", ritiene che "i livelli di finanziamento sono stati ampiamente superati dalle crescenti esigenze. Per i rifugiati del Sud Sudan sono urgentemente necessari un sostegno e una solidarietà internazionale di gran lunga maggiori".

Nelle scuole mancano gli insegnanti, le aule e il materiale didattico, e la metà dei bambini rifugiati sud sudanesi resta pertanto esclusa dall'istruzione. Nelle cliniche i medici, gli infermieri e i farmaci sono insufficienti e anche il cibo in certe realtà scarseggia.

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