Migrazione Superstiti di Pylos, la barca rimorchiata dai greci si è ribaltata

SDA

29.6.2023 - 21:52

L'imbarcazione con circa 750 migranti che si è rovesciata a Pylos: le testimonianze di alcuni sopravvissuti smentiscono la versione delle autorità greche. (foto del 14 giugno 2023)
L'imbarcazione con circa 750 migranti che si è rovesciata a Pylos: le testimonianze di alcuni sopravvissuti smentiscono la versione delle autorità greche. (foto del 14 giugno 2023)
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Un'operazione di rimorchio effettuata «a grande velocità» da parte della Guardia Costiera greca e finita in tragedia, con il rovesciamento del peschereccio su cui viaggiavano circa 750 migranti.

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È la sequenza descritta da almeno 16 superstiti del naufragio di Pylos dello scorso 14 giugno, ora raccolte in un'inchiesta giornalistica di un consorzio composto da diversi media, tra questi El País.

Questa versione dei fatti contraddice quella fornita dalle autorità greche, secondo cui la Guardia Costiera ellenica non ha avuto responsabilità nella tragedia, in cui si calcola che possano essere morte circa 600 persone.

«Trascinata con un cavo fino a ribaltarsi»

I migranti intervistati sostengono invece che la barca su cui viaggiavano sia stata attaccata con un cavo a un'imbarcazione del servizio di controllo marittimo greco dopo aver riscontrato un problema al motore, venendo poi trascinata fino al fatidico momento del ribaltamento.

«Ci hanno rimorchiato come un'auto. La prima volta, la nostra barca stava per capovolgersi, ma si è stabilizzata. La seconda volta, la barca si è inclinata a destra e si è capovolta, non ho avuto nemmeno il tempo di prendere la decisione di buttarmi in acqua»; è la ricostruzione di Hassan, un 23enne siriano, riportata da El País. «Dopo aver tagliato la fune, la barca della Guardia Costiera ha iniziato ad allontanarsi da noi».

I media responsabili di questa inchiesta sostengono inoltre che alcune parti delle testimonianze di superstiti dell'accaduto raccolte dalle autorità greche siano state riportate attraverso «copia e incolla». Secondo quanto emerge dalla tv pubblica tedesca Ard, alcuni sopravvissuti denuncerebbero la soppressione di prove e la manipolazione dei protocolli da parte di investigatori greci.