Stati UnitiTrump senza freni: trascina in tribunale l'ex capo di Fbi e chiede di «sbattere il sindaco di Chicago in galera»
SDA
8.10.2025 - 20:37
Donald Trump
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Clima sempre più caotico e teso negli Usa: lo shutdown prosegue da una settimana dopo il fallimento dell'ennesimo voto in Senato, l'ex capo dell'Fbi James Comey viene trascinato in tribunale e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump chiede l'arresto del sindaco di Chicago e del governatore dell'Illinois perché si oppongono all'invio della Guardia Nazionale con cui il presidente sta militarizzando il Paese «per combattere criminalità e immigrazione illegale».
Keystone-SDA
08.10.2025, 20:37
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L'America sembra sempre più divisa, in guerra con se stessa, avvolta in una spirale di vendette. Trump minaccia di imprigionare i propri rivali politici fin dalla campagna elettorale del 2016, ma il caso contro Comey segna la prima volta in cui la sua amministrazione è riuscita a ottenere un atto d'accusa da un gran giurì contro uno di loro.
Comey: «Io non ho paura, non abbiatene neanche voi»
L'ex capo del Bureau ha dovuto presentarsi in un tribunale della Virginia, dove si è dichiarato non colpevole scegliendo di affrontare il processo, fissato per il 5 gennaio.
«Io e la mia famiglia sapevamo da anni che ci sarebbero stati costi per l'essersi opposti a Donald Trump. Una persona che conosco bene mi ha detto di recente che la paura è lo strumento dei tiranni, ma io non ho paura, e spero non ne abbiate anche voi», aveva detto nel giorno dell'incriminazione Comey, che nel 2017 era stato licenziato da The Donald per la sua gestione del Russiagate.
Le accuse
L'accusa è di falsa testimonianza al Congresso e ostruzione della giustizia per aver confermato una sua dichiarazione al Senato in cui smentiva di aver autorizzato un funzionario dell'Fbi a far trapelare come fonte anonima informazioni su un'indagine federale non specificata, anche se sembrerebbe riguardare Hillary Clinton, rivale di Trump nelle elezioni del 2016.
Accuse presentate dall'ex avvocata personale del tycoon, Lindsey Halligan, nominata procuratrice in Virginia dopo che il presidente aveva costretto alle dimissioni il suo predecessore per la riluttanza a perseguire Comey e la procuratrice generale di New York Letitia James.
Per l'avvocato difensore si tratta di vendetta
L'avvocato di Comey ha detto al giudice che presenterà varie mozioni per chiedere l'archiviazione del caso, sostenendo che la causa è una vendetta di Trump e che Halligan è stata nominata illegalmente.
La difesa si è lamentata anche del fatto che non dispone ancora di informazioni fondamentali sulle accuse, inclusa l'identità della persona che Comey avrebbe autorizzato a parlare con i media.
Il presidente sta usando il Dipartimento di Giustizia come una clava per perseguire i suoi nemici, tra cui Letitia James, il senatore democratico Adam Schiff e John Bolton, suo ex consigliere per la sicurezza nazionale.
Trump chiede l'incarcerazione del sindaco di Chicago
Poche ore prima dell'udienza di Comey, Trump aveva chiesto senza alcun fondamento anche l'incarcerazione del sindaco di Chicago Brandon Johnson e del governatore dell'Illinois JB Pritzker «per non aver protetto gli agenti dell'Ice», i poliziotti per l'immigrazione che stanno seminando il panico nella città. I due esponenti democratici gli hanno fatto causa per il dispiegamento della Guardia Nazionale (texana) appena sbarcata nella città di Obama, dipinta come «zona di guerra».
«Non farò un passo indietro. Trump ora chiede l'arresto dei rappresentanti eletti che mettono a dura prova il suo potere. Cos'altro resta da fare sulla strada verso un autoritarismo conclamato?», ha replicato Pritzker su X.
Governatori minacciano di lasciare l'associazione nazionale
Anche i governatori democratici di California e Oregon hanno impugnato la mobilitazione delle truppe nei loro Stati e un giudice ha dato loro ragione due volte.
Entrambi hanno inoltre minacciato di lasciare l'associazione nazionale dei governatori se non arriverà una condanna all'occupazione degli Stati e di trattenere i soldi delle tasse federali dopo i tagli punitivi dei fondi dell'amministrazione.
L'ombra minacciosa dell'Insurrection Act
Il commander in chief ha fatto appello ma non ha escluso il ricorso all'Insurrection Act del 1807, usato l'ultima volta nel 1992 per sedare le proteste a Los Angeles dopo l'assoluzione degli agenti che picchiarono a morte l'afroamericano Rodney King.
Ma da alcuni sondaggi emerge che la maggioranza degli americani (il 58% secondo una rilevazione Reuters) è contraria all'uso delle truppe armate nelle città e, pur approvando l'espulsione degli illegali (54% secondo un'indagine demoscopica del Nyt), ritiene che Trump sia andato troppo oltre. Con metodi aggressivi criticati anche dal Vaticano.