PoliticaTusk pronto a presentare il disegno di legge per liberalizzare l'aborto in Polonia
SDA
24.1.2024 - 16:54
Il primo ministro polacco Donald Tusk ha annunciato che, in linea con le proprie promesse elettorali, è pronto a presentare in Parlamento una proposta di legge per liberalizzare l'aborto.
24.01.2024, 16:54
24.01.2024, 17:08
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«Siamo pronti a presentare nelle prossime ore» questo testo che autorizza «l'aborto legale e sicuro fino alla 12esima settimana di gravidanza», ha dichiarato Tusk dopo aver annunciato anche un disegno di legge che apre l'accesso alla «pillola del giorno dopo». La Polonia è un Paese in cui la legge sull'aborto è tra le più restrittive d'Europa.
Le due procedure mediche erano state strettamente limitate dal precedente governo nazionalista-populista che fino all'anno scorso ha guidato per otto anni la Polonia, Paese con una forte tradizione cattolica e in cui l'aborto è consentito solo in caso di stupro o incesto, o quando la vita della madre è in pericolo.
Nel 2020, la Corte costituzionale si era schierata con il governo dichiarando «incostituzionale» l'aborto per malformazione fetale. A dicembre la Corte europea dei diritti dell'uomo (Cedu) aveva condannato Varsavia per «violazione del diritto al rispetto della vita privata», dopo che a una giovane donna era stato negato l'accesso all'aborto sulla base «dell'esistenza di anomalie fetali».
Due proposte legislative del Partito della Sinistra
Il Partito della Sinistra, componente della coalizione di governo che ha vinto le elezioni lo scorso ottobre, ha presentato in parlamento, a proprio nome, due proposte legislative volte in primo luogo a depenalizzare l'aborto assistito e, in secondo luogo, a liberalizzare le interruzioni di gravidanza in Polonia.
Un secondo elemento della coalizione di governo di Tusk, la «Terza Via» (cristiano-democratici), si oppone all'idea di una liberalizzazione così ampia dei diritti di aborto. Questo raggruppamento, composto dal partito Polonia 2050 del presidente della Camera bassa del Parlamento, Szymon Holownia, e dal partito contadino Psl, propone «un ritorno alla vecchia legge» del 1993, che prevedeva un diritto all'aborto molto limitato.
Da quando è salita al potere il mese scorso, la nuova coalizione europeista ha già ripristinato i finanziamenti pubblici per la fecondazione in vitro. Oggi poi il governo ha approvato un disegno di legge che apre il libero accesso alla «pillola del giorno dopo», «a partire dall'età di 15 anni» e «senza prescrizione medica», ha precisato Tusk in una conferenza stampa.