Guerra in UcrainaA Kiev cala la notte e le sirene continuano a suonano a ripetizione
SDA
27.2.2022 - 18:46
Da quando è calata l'oscurità, a Kiev le sirene continuano a essere azionate a ripetizione, avvertendo la popolazione di possibili bombardamenti russi. Lo constata l'inviato dell'agenzia di stampa italiana ANSA nella capitale ucraina.
Keystone-SDA
27.02.2022, 18:46
27.02.2022, 19:08
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Intanto, il lancio di missili Iskander russi verso l'Ucraina, denunciato oggi da un viceministro di Kiev in assenza di altre conferme, potrebbe essere una sorta di avvertimento nucleare, secondo un'ipotesi avanzata da studiosi e commentatori militari britannici citati da Sky News Uk. Si tratta infatti di armi che, in teoria, possono essere caricate anche con testate atomiche.
Un aspetto che Deborah Haynes, Security and Defence Editor di Sky, mette in relazione anche con l'annuncio odierno del presidente Vladimir Putin di porre in stato di allerta il deterrente nucleare di Mosca: in risposta non solo alle nuove sanzioni decise dai Paesi occidentali, ma soprattutto del crescente «atteggiamento aggressivo» rinfacciato alla Nato.
Haynes e altri esperti affermano che che nella dottrina militare russa vi è l'opzione di usare armi convenzionali dotabili di testate nucleari (o in caso estremo anche «piccole testate nucleari tattiche») come strumenti di una strategia denominata in inglese «escalate to de-escalate»: per spaventare il nemico potenziale e costringerlo a un passo indietro.
Impennata allarmante dei toni o segnale «di disperazione»?
Haynes ne parla come di un'impennata allarmante dei toni, ma pure come un possibile segnale «di disperazione» di fronte a un'avanzata che in Ucraina sembra incontrare più resistenza del previsto per i russi alle porte delle maggiori città.
A quanto apprende l'ANSA domani, alle 12.30, si terrà un Consiglio straordinario dei ministri della Difesa Ue. La riunione sarà in videoconferenza.
Nel frattempo si segnala un nuovo attacco hacker di Anonymous contro un sito della rete di controllo del gas russo. Si tratta del Russian Linux terminal di Nogir, nel nord dell'Ossezia. «Abbiamo cambiato i dati e alzato così tanto la pressione del gas da causare quasi un incendio», si legge in un tweet dei pirati informatici. «Ma così non è stato – si aggiunge – per la rapida azione di un responsabile».