A Kiev è pronto un piano in 12 punti per riprendersi la Crimea. Lo ha rivelato il capo del consiglio per la sicurezza nazionale ucraina, Oleksy Danilov, delineandone le tappe principali a partire dall'abbattimento del ponte di Kerch che collega la penisola alla Russia.
Keystone-SDA
02.04.2023, 21:36
02.04.2023, 21:53
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A Kiev è pronto un piano in 12 punti per riprendere la Crimea. Al momento assume una valenza più politica che militare.
Al fronte le forze ucraine si preparano ad utilizzare le nuove dotazioni militari occidentali per sferrare la controffensiva di primavera.
Secondo l'Institute for the study of the war l'offensiva invernale russa in Donbass è fallita.
Il piano emerge alla vigilia della preannunciata controffensiva di primavera con cui i comandanti ucraini ambiscono a sfondare le linee russe, mentre le forze di Mosca vengono date a tratti in difficoltà.
I segnali di cedimento indicati dall'intelligence però non sembrano ad oggi essere tali da determinare significativi cambiamenti negli equilibri sul terreno.
Così il «piano per la Crimea» assume una valenza più politica che militare al momento: nell'auspicio di segnare un vantaggio sul campo di battaglia e di procedere poi con una serie di misure che il governo di Kiev intende adottare una volta che avrà ripreso il controllo della penisola annessa unilateralmente da Vladimir Putin nel 2014.
Dalla distruzione quindi del ponte strategico di Kerch, che taglia l'omonimo stretto nel Mar Nero – già danneggiato da un camion bomba lo scorso ottobre – alle sanzioni verso gli ucraini che hanno lavorato per l'amministrazione nominata da Mosca, come la perdita della pensione o l'essere banditi da impieghi nel settore pubblico fino a vere e proprie condanne penali.
Cittadini russi in Crimea da espellere
Secondo il piano illustrato da Danilov, inoltre, tutti i cittadini russi che si sono trasferiti in Crimea dopo il 2014 dovrebbero essere espulsi e tutti gli accordi immobiliari stipulati sotto il dominio russo annullati.
Una prospettiva che rimanda anche allo scenario perseguito da Kiev, quando afferma – come ribadito fino ad oggi – che non intende avviare negoziati con la Federazione Russa se non con il ritorno ai confini del 1991.
Sul fronte si prepara la controffensiva di primavera
Al fronte le forze ucraine si preparano ad utilizzare le nuove dotazioni militari occidentali per sferrare la controffensiva di primavera e che anche le ultime indicazioni indicano come imminente.
Forniture, come ad esempio i carri armati, che servono anche a mantenere le posizioni nella difesa – pur stremata – della città di Bakhmut dove la battaglia è arrivata all'ottavo mese: la più lunga di questa guerra, che conta le perdite maggiori.
L'intero fronte orientale è punteggiato anche in queste dai bombardamenti russi su case e infrastrutture che hanno ucciso altri sei civili a Kostiantynivka, nell'oblast di Donetsk. A Sumy, nel nord-est, colpi di mortaio sparati dall'esercito russo hanno colpito un camion per il trasporto del latte, uccidendo due civili.
«Fallita l'offensiva invernale nel Donbass»
Eppure secondo le forze militari di Kiev, l'esercito russo è stato costretto a ritirarsi da alcune posizioni in direzione di Donetsk, proprio dove le truppe ucraine stanno installando posizioni difensive.
Fallimenti e insuccessi delle forze di Vladimir Putin in Donbass sottolineati anche dal think tank americano Institute for the study of the war, che potrebbero preludere anche a cambiamenti ai vertici militari.
«Fonti russe, ucraine e occidentali hanno osservato che l'offensiva invernale russa non è riuscita a raggiungere gli obiettivi del Cremlino di impadronirsi di tutte le regioni di Donetsk e Lugansk entro il 31 marzo» come avevano programmato, scrive nel suo ultimo report Isw, precisando quindi che «la Russia potrebbe presto effettuare una sorta di rimpasto del suo comando militare di alto livello a causa della fallita offensiva invernale» in Ucraina.
L'intelligence britannica, ad esempio, ha già dato in bilico la posizione del capo di stato maggiore russo, Valerij Gerasimov. Nel loro nuovo report gli 007 del ministero della Difesa di Londra hanno inoltre individuato anche nel consumo di alcol una delle cause dell'alto numero di perdite tra i 200'000 militari russi morti o feriti nell'invasione dell'Ucraina.