Guerra in Ucraina Ucraina: Bbc accusa Abramovich su privatizzazioni anni 90

SDA

15.3.2022 - 08:13

Roman Abramovich: alla base della sua fortuna ci sarebbero episodi poco puliti, secondo un'inchiesta della Bbc.
Roman Abramovich: alla base della sua fortuna ci sarebbero episodi poco puliti, secondo un'inchiesta della Bbc.
Keystone

Nuove accuse a Roman Abramovich nel Regno Unito, sullo sfondo dell'inserimento recente dell'oligarca russo nella lista dei miliardari sanzionati dal governo di Boris Johnson, in quanto considerati funzionali al sistema di potere di Vladimir Putin.

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Stavolta è l'emittente pubblica Bbc a prenderlo di mira – dopo due decenni trascorsi a investire montagne di denaro oltre Manica – per una vicenda risalente a metà degli anni '90: quando un giovanissimo Abramovich iniziò a costruire la sua fortuna durante la fase più turbolenta delle privatizzazioni post sovietiche, coltivando relazioni con l'amministrazione del Cremlino al tempo della presidenza di Boris Ieltsin, vari anni prima che Putin iniziasse la sua scalata.

Il sospetto si basa una ricostruzione imperniata su notizie di fonti moscovita raccolte dal programma d'approfondimento Panorama che la Bbc precisa di non poter confermare autonomamente. Ma che risulterebbero accreditate sia da documenti sia da testimoni russi.

I documenti fanno riferimento a un'asta truccata nella quale nel 1995 l'allora 28enne Abramovich si aggiudicò per l'equivalente di 250 milioni di dollari il controllo di alcuni giacimenti siberiani confluiti nell'azienda petrolifera Sibneft: poi rivenduta 10 anni dopo in era già putiniana al governo per 13 miliardi.

Un affare realizzato grazie all'aiuto del suo mentore in affari dell'epoca, il controverso capostipite degli oligarchi Boris Berezovski, che più tardi sarebbe divenuto un suo nemico giurato (anche in tribunale) e che sarebbe infine morto esule in Inghilterra in circostanze non del tutto chiare dopo aver rotto i ponti con Putin.

Stando alle carte recapitate ora alla tv britannica, quell'acquisizione sarebbe stata fatta a prezzo di saldo nel '95 e lo Stato russo ci avrebbe perso fino a 2,7 miliardi grazie all'aiuto di un funzionario corrotto dell'amministrazione ieltsiniana: cui lo stesso Abramovich risulta avesse fatto arrivare – con l'intermediazione di Berezovski – una tangente da 10 milioni su un conto estero.

La rivelazione – avallata in un'intervista fatta da Panorama a Iuri Skuratov, ex procuratore generale della Russia che a fine anni '90 indagò sulla vicenda prima di essere rimosso – non fa in ogni caso che dare alcuni dettagli in più rispetto a un'ammissione fatta anni fa dal patron uscente del Chelsea in persona: il quale riconobbe tempo fa l'esistenza di episodi di corruzione all'origine della sua scalata a Sibneft addirittura dinanzi a un tribunale britannico: senza alcuna conseguenza in termine d'interesse penale all'epoca nel Regno Unito.

Interpellati oggi dalla Bbc, gli avvocati dell'oligarca sanzionato si sono dal canto loro limitati a negare che una parte «cospicua» del patrimonio accumulato frattanto negli anni di Abramovich sia da considerarsi frutto di reati.