Guerra in Ucraina Bombe sul centro commerciale a Kiev, missili su Odessa

SDA

21.3.2022 - 21:03

I soccorritori ucraini lavorano nel centro commerciale che è stato preso di mira dall'attacco russo a Kiev. Secondo il servizio di emergenza a Kiev, almeno otto persone sono morte nell'attentato.
I soccorritori ucraini lavorano nel centro commerciale che è stato preso di mira dall'attacco russo a Kiev. Secondo il servizio di emergenza a Kiev, almeno otto persone sono morte nell'attentato.
KEYSTONE/EPA/ATEF SAFADI

La flotta di Vladimir Putin ha puntato per la prima volta il porto di Odessa ed ha colpito edifici residenziali nella periferia di uno degli obiettivi chiave dell'invasione nel sud dell'Ucraina. Sullo stesso fronte Mariupol, seppur allo stremo e con tremila vittime civili, ha continuato a resistere.

21.3.2022 - 21:03

Tuttavia nella 26esima giornata di guerra ha tremato soprattutto Kiev. Dove un raid ha devastato un centro commerciale, provocando almeno otto morti.

Le difese ucraine stanno impedendo all'esercito russo di circondare la capitale, che continua ad essere attaccata dal cielo. Stavolta è stato distrutto uno dei più grandi edifici civili colpiti finora: un centro commerciale nel distretto nord di Podilskyi, ad appena dieci chilometri dal centro.

Le immagini dei servizi di emergenza hanno mostrato un'enorme palla di fuoco nella notte, che ha mandato in frantumi anche le finestre di un grattacielo vicino, distrutto i veicoli nel parcheggio e lasciato un cratere largo diversi metri.

I vigili del fuoco sono accorsi per estrarre le persone dalle macerie ed hanno recuperato otto corpi, ma il bilancio potrebbe essere peggiore. Mosca ha confermato l'attacco, ma lo ha motivato sostenendo che il centro commerciale ospitasse un deposito di armi del nemico. Nella capitale è tornato il coprifuoco.

«La resa non è un'opzione»

Per compensare gli scarsi progressi a Kiev, i russi hanno tentato di chiudere la partita di Mariupol. Ponendo un ultimatum a chi resiste in città: deponete le armi in cambio di un passaggio sicuro, la consegna di cibo, medicine e altri rifornimenti. «La resa non è un'opzione», ha risposto il governo ucraino, e i combattimenti non si sono fermati.

Con «bombe ogni dieci minuti, anche dal mare oltre ai carri armati e all'artiglieria», hanno affermato le forze di difesa. Denunciando un accanimento contro una città ormai allo stremo, con quasi tutti gli edifici distrutti, oltre tremila vittime civili e molti cadaveri insepolti per le strade. «Una nuova Guernica», ha sottolineato un diplomatico greco dopo averla visitata.

Dalla costa del Mar Nero è arrivato un nuovo allarmante segnale sulle intenzioni russe. La flotta ha fatto un'incursione a distanza nel porto di Odessa aprendo il fuoco «in modo indiscriminato», ha riferito il quartier generale militare ucraino della regione. E sono stati colpiti degli edifici residenziali alla periferia, che erano già stati evacuati.

In città la vita ha continuato a scorrere normalmente, e alcuni residenti hanno interpretato questi attacchi come tentativi di saggiare le capacità di difesa e pressare la popolazione. Anche secondo Washington non ci sono segnali di assalto imminente a Odessa, ma resta il fatto che i russi non si erano spinti così vicino al capoluogo.

«Putin pensava di conquistare Kiev in poche ore»

I proiettili dell'Armata di Putin hanno colpito anche un impianto chimico fuori dalla città di Sumy, nell'est del Paese, provocando la perdita di un serbatoio di ammoniaca da 50 tonnellate.

In seguito le autorità hanno escluso minacce per la popolazione, ma per alcune ore si è rivissuta l'ansia dell'attacco alla centrale nucleare di Zaporizhzhia. Mentre un raid a Kharkiv è costato la vita ad un ex prigioniero del lager nazisti: aveva 96 anni.

La strategia russa di intensificare le operazioni aeree e navali, anche con l'utilizzo degli avveniristici missili ipersonici, secondo il Pentagono è indice delle difficoltà nell'avanzata delle truppe di terra, grazie alla resistenza ucraina. Una resistenza che è strenua anche nelle zone occupate come Kherson, dove i russi hanno sparato per disperdere manifestazioni di protesta.

«Putin aveva un suo piano, pensava di conquistare Kiev in poche ore se non giorni. Ma è stato fermato dalla resistenza degli ucraini e le sue forze sono in stallo», ha insistito il portavoce del dipartimento di Stato americano, Ned Price.

Per questo, secondo funzionari Usa citati dal Wall Street Journal, lo zar dopo aver fallito il bersaglio grosso avrebbe ormai optato per il piano B: espandere il controllo russo del Donbass, creare un ponte tra questo e la Crimea attraverso la fascia costiera che va da Mariupol fino a Kherson e infine imporre a Kiev le sue rivendicazioni sui territori dell'Est e del Sud del Paese.

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