Guerra in Ucraina Lavrov nei negoziati chiede lo stop delle sanzioni alla Russia 

SDA

30.4.2022 - 13:21

Il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov insiste: lo stop alle sanzioni contro Mosca deve rientrare nella trattativa per i negoziati di pace tra Mosca e Kiev. Una trattativa che definisce «difficile», ma che starebbe andando avanti.

Il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov. Immagine d'archivio. 
Il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov. Immagine d'archivio. 
KEYSTONE/EPA/KIRILL KUDRYAVTSEV / POOL

Il ministro informa, infatti, che, «al momento, le delegazioni russa e ucraina stanno discutendo in videoconferenza una bozza di un possibile trattato».

Ma giorni fa, il presidente ucraino, Vlodomyr Zelensky, era stato abbastanza chiaro sul punto dicendo che le sanzioni contro la Russia non avrebbero «potuto far parte dei negoziati».

Timori per la centrale nucleare di Zaporizhzhia

In attesa di capire se almeno sulla questione si potrà raggiungere un'intesa, l'Ucraina dichiara che da parte di Mosca ci sarebbe il tentativo di prendere il controllo della centrale nucleare di Zaporizhzhia.

Kiev ha informato, infatti, l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) che Rosenergoatom (unità della compagnia nucleare statale russa Rosatom), avrebbe «inviato un gruppo di otto specialisti nucleari alla centrale di Zaporizhzhia» che avrebbero «chiesto rapporti quotidiani sull'impianto e «questioni riservate» del suo funzionamento». I rapporti richiesti riguarderebbero anche «la gestione del combustibile nucleare, del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi».

Colpiti scuole, forniture mediche e sfollati

Intanto, il bollettino di guerra si aggrava di ora in ora. Secondo il capo dell'amministrazione militare regionale di Lugansk Sergii Gaidai, ripreso dall'agenzia di stampa statale ucraina Ukrinform, «due scuole e 20 palazzi residenziali» sarebbero stati bombardati «dall'esercito russo nelle ultime 24 ore nella regione di Lugansk».

E i Russi starebbero «prendendo d'assalto anche Rubizhne e Popasna», mentre «un mezzo della polizia che consegnava forniture mediche a un ospedale» sarebbe stato «centrato da colpi di mortaio a Severodonetsk». I soldati russi, secondo il sindaco della città, ripreso dal media on line ucraino in lingua inglese Kyiv Independent, avrebbero poi «sparato contro due autobus che stavano sfollando civili da Popasna, nella parte orientale di Lugansk».

Nuovi aiuti dalla NATO

L'esercito di Kiev dal canto suo rivendica di aver «ucciso almeno 23'200 soldati russi dall'inizio dell'invasione» e di aver «abbattuto» solo ieri «dieci velivoli russi».

Il tutto, mentre continuano ad arrivare aiuti militari dai paesi della Nato. Secondo l'emittente televisiva statunitense Cnn, la Polonia avrebbe «inviato più di 200 carri armati T-72 in Ucraina nelle ultime settimane», oltre a «mezzi blindati, obici, droni, lanciarazzi multipli Grad e sistemi di difesa aerea portatili».

Finora, da Varsavia sarebbero state date a Kiev «attrezzature militari per un valore di 1,6 miliardi di dollari» (1,56 miliardi di franchi), come confermato la settimana scorsa dal premier polacco Mateusz Morawiecki.