Ucraina Il leader ceceno dichiara «Severodonetsk in nostro completo controllo»

SDA

29.5.2022 - 09:16

I russi sarebbero costretti a ricorrere ai vecchi carri armati T-62 per le grosse perdite subite nel materiale moderno. (Immagine d'archivio del 2003)
I russi sarebbero costretti a ricorrere ai vecchi carri armati T-62 per le grosse perdite subite nel materiale moderno. (Immagine d'archivio del 2003)
Keystone

«Severodonetsk è sotto il nostro completo controllo. La città è stata liberata. I residenti possono stare tranquilli: d'ora in poi non saranno più in pericolo».

Lo ha dichiarato sabato il leader della Cecenia, Ramzan Kadyrov, sul suo canale Telegram, citato dall'agenzia di stampa ufficiale russa Tass.

«Il piano iniziale era di liberare Severodonetsk in una settimana, ma oggi mi sono corretto e ho stabilito di prendere il controllo della città in tre giorni. Di conseguenza i nostri soldati lo hanno fatto ancora più rapidamente: in tre ore», ha aggiunto il leader ceceno, che ha schierato i suoi miliziani al fianco delle truppe russe in Ucraina.

Venerdì sera lo stesso Kadyrov aveva detto che i combattenti ceceni avevano preso il controllo della linea di contatto «con i nazionalisti ucraini» a Severodonetsk, la città nell'oblast di Lugansk a lungo assediata e bombardata dalle forze russe. Ieri il capo dell'amministrazione militare regionale, Serghei Gaidai, aveva replicato che Severodonetsk non era del tutto circondata e che era rimasta una via di accesso per gli aiuti umanitari.

Kiev: difesa in difficoltà a Severodonetsk

Dal canto loro, ieri sera le forze ucraine hanno affermato di essere «in una posizione difensiva difficile» a Severodonetsk.

Severodonetsk «è costantemente bombardata e il nostro esercito è in una posizione difensiva difficile», ha detto alla televisione nazionale il capo dell'amministrazione militare civile locale Oleksandr Striuk, citato dall'emittente televisiva statunitense Cnn.

Intanto, sempre ieri sera, un attacco missilistico che ha colpito la periferia di Kryvyi Rih, nell'oblast di Dnipropetrovsk, ha «praticamente distrutto» un impianto industriale. Lo ha detto il capo militare della regione, Oleksandr Vilkul, citato dal media on line ucraino in lingua inglese Kyiv Independent, senza tuttavia specificare quale sia l'impianto colpito. La città è sede di diverse industrie, compresa l'Arcelor Mittal Kryvyi Rih, la più grande acciaieria dell'Ucraina.

Kiev, distrutto 30% dei carri armati russi

Dal canto suo, il consigliere del ministro dell'interno ucraino, Viktor Andrusiv, nel corso di un'intervista al canale televisivo ucraino Channel 24 oggi ha affermato che le forze ucraine hanno distrutto oltre il 30% dei moderni carri armati russi dall'inizio dell'invasione il 24 febbraio scorso.

«Prima della guerra contro l'Ucraina, la Russia aveva circa 3000 carri armati moderni e oltre il 30% di essi è stato distrutto dai nostri difensori in tre mesi di guerra. Tra sei mesi questa cifra potrà solo aumentare», ha detto Andrusiv confermando che Mosca è stata costretta a rimettere in servizio i vecchi carri armati di progettazione sovietica T-62, risalenti agli anni 1970.

L'agenzia di stampa statale ucraina Ukrinform indica inoltre che le forze armate ucraine hanno eliminato il comandante di un battaglione d'assalto aereo russo, il tenente colonnello Alexander Dosyagaev.

Kiev: ospedali Crimea curano forze russe e no civili

«Nella Crimea occupata agli ospedali è stato ordinato di dare la priorità ai soldati russi feriti rispetto ai pazienti civili», afferma poi lo Stato maggiore delle forze armate ucraine, citato da Ukrinform.

«A causa delle molte vittime nelle forze nemiche – si legge in un comunicato -, le autorità occupanti in Crimea hanno ordinato di rimuovere i pazienti civili dagli ospedali locali per liberare i letti ai soldati feriti. E il sangue dei donatori viene raccolto in modo intensivo».

Mosca non userà armi nucleari tattiche

La Russia non utilizzerà le armi nucleari tattiche nella guerra contro l'Ucraina: ne è convinto l'ambasciatore russo nel Regno Unito, Andrei Kelin, secondo il quale esistono disposizioni molto rigide per l'utilizzo di queste armi.

Intervistato dal programma Sunday Morning dell'emittente nazionale del Regno Unito Bbc, Kelin ha spiegato che secondo le regole militari russe, queste armi non vengono utilizzate in conflitti come quello in corso in Ucraina. L'uso delle armi nucleari tattiche, ha sottolineato, verrebbe preso in considerazione se la stessa esistenza dello Stato fosse minacciata, ma questo «non ha nulla a che fare con l'operazione in corso».

Ue verso divieto import petrolio russo via mare

Intanto l'Ue si appresta a proporre il divieto di import di petrolio della Russia via mare, ritardando le restrizioni alle importazioni da un oleodotto di Druzhba che fornisce l'Ungheria di greggio russo. Lo riporta l'agenzia di stampa statunitense Bloomberg citando alcune fonti, secondo le quali la commissione europea ha inviato una bozza di proposta rivista ai governi nazionali.

L'idea è concedere sei mesi agli Stati membri per l'eliminazione graduale dell'import di greggio via mare e otto mesi per quello di prodotti raffinati. Questo concederebbe più tempo all'Ungheria per trovare una soluzione tecnica che le consenta di soddisfare i suoi bisogni energetici e quindi rompere l'impasse sul pacchetto di sanzioni contro Mosca per l'invasione dell'Ucraina.