Guerra in UcrainaPutin diretto a Pechino: «Realistico il piano di pace cinese»
SDA
16.10.2023 - 19:19
La Russia è pronta ad avviare negoziati con l'Ucraina sulla base delle proposte cinesi, che considera «realistiche».
Keystone-SDA
16.10.2023, 19:19
16.10.2023, 22:21
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Il presidente russo Vladimir Putin incontrerà il suo omologo cinese Xi Jinping a Pechino.
«Siamo grati ai nostri amici cinesi per aver provato a pensare a modi per porre fine a questa crisi», ha affermato Putin in merito al conflitto ucraino in un'intervista al China Media Group. «Penso che siano assolutamente realistici e che possano gettare le basi per un accordo di pace», ha aggiunto.
La controffensiva di Kiev è considerata ormai fallita da Mosca.
Con questo viatico il presidente Vladimir Putin si appresta a sbarcare a Pechino per un faccia a faccia con l'omologo cinese Xi Jinping. Ma al centro dei colloqui vi sarà, necessariamente, anche la crisi in Medio Oriente, con entrambi i Paesi schierati con decisione per un cessate il fuoco immediato e l'apertura di negoziati per la creazione di uno Stato palestinese.
«Siamo grati ai nostri amici cinesi per aver provato a pensare a modi per porre fine a questa crisi», ha affermato Putin in merito al conflitto ucraino in un'intervista al China Media Group.
«Penso che siano assolutamente realistici e che possano gettare le basi per un accordo di pace», ha aggiunto il leader russo, che però ha smorzato gli eccessivi entusiasmi, tornando ad accusare Kiev di non volere i negoziati e sottolineando che se le autorità ucraine vogliono le trattative devono per prima cosa revocare un decreto a suo tempo firmato dal presidente Volodymyr Zelensky che le proibisce per legge.
Cina partner strategico della Russia
Le parole di sostegno riservate al piano di pace cinese – di cui fra l'altro non si sente parlare da un po' di tempo – suonano anche come un ringraziamento per la conferma che Pechino continua a guardare alla Russia come partner strategico e solido alleato in quello che entrambi i Paesi dicono di vedere come un percorso per la costruzione di un «mondo multipolare» in opposizione a quello guidato dal solo Occidente, o meglio dagli Usa.
Un'attenzione dimostrata dal fatto che Putin parteciperà al forum One Belt, One Road (la Via della Seta) come ospite d'onore, prendendo la parola mercoledì mattina subito dopo l'apertura del presidente Xi. Successivamente i due avranno un incontro bilaterale.
Una vasta delegazione insieme a Putin
Putin sarà accompagnato da una vasta delegazione di cui faranno parte anche i leader delle principali compagnie energetiche russe, come Rosneft e Gazprom, a riprova della centralità di questo tema nello sviluppo delle relazioni economiche con la Cina.
Nella stessa giornata di mercoledì il ministro degli Esteri Serghei Lavrov, che si trova già da oggi, lunedì, a Pechino, partirà per una visita in Corea del Nord, messa in cantiere dopo il vertice del mese scorso nell'Estremo Oriente russo tra il leader Kim Jong-un e Putin. Il presidente russo ha in programma anche incontri con i leader di Thailandia, Vietnam, Laos e Mongolia.
Mosca considera fallita la controffensiva di Kiev
In vista dei colloqui con Xi, Putin ha riunito oggi, lunedì, il ministro della Difesa Serghei Shoigu, i capi dei servizi d'intelligence e della Guardia nazionale per fare il punto sia sul conflitto in Ucraina sia su quello israelo-palestinese.
Secondo Shoigu, i continui tentativi degli ucraini di sfondare in diversi settori del fronte sono osteggiati dalla «difesa attiva» dei russi, che sono riusciti a «migliorare le loro posizioni tattiche».
La controffensiva di Kiev, insomma, è considerata ormai fallita da Mosca.
La situazione per Kiev peggiora verso Kupyansk e Lyman
E il comandante delle forze di terra ucraine, Oleksandr Syrsky, ha ammesso che «la situazione nelle direzioni di Kupyansk e Lyman», nel nordest del Paese, «è notevolmente peggiorata negli ultimi giorni». Nel frattempo Mosca continua i bombardamenti missilistici notturni. Secondo le autorità militari dell'Ucraina meridionale, la Russia ha schierato nel Mar Nero altre due navi lanciamissili.
In un post su Telegram nel 600esimo giorno dall'inizio del conflitto, Zelensky ha sottolineato l'esigenza di «non perdere l'unità» nel campo anti-russo e «non lasciare che i dubbi corrodano la volontà».
E intanto il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba ha chiesto l'esclusione della Russia dall'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce), affermando che se ciò non avverrà l'istituzione rischia di andare incontro a «una morte lenta». L'appello è stato lanciato in occasione della visita di oggi, lunedì, a Kiev dal presidente dell'Osce, Bujar Osmani.