Guerra in Ucraina «Tornano i panzer tedeschi», Putin minaccia l'uso di nuove armi

SDA

2.2.2023 - 22:12

Il presidente Vladimir Putin durante la cerimonia di commemorazione della vittoria sovietica di Stalingrado (oggi Volgograd) 80 anni fa.
Il presidente Vladimir Putin durante la cerimonia di commemorazione della vittoria sovietica di Stalingrado (oggi Volgograd) 80 anni fa.
EPA

Panzer tedeschi che combattono contro la Russia, il nazismo che minaccia ancora «direttamente» Mosca, questa volta per mano degli ucraini. Gli incubi della Seconda Guerra Mondiale riprendono vita nella ex Stalingrado. A evocarli è il presidente russo Vladimir Putin, che li ingigantisce con il richiamo alle armi ben più potenti che oggi il suo paese ha a disposizione.

2.2.2023 - 22:12

L'Occidente, tuona lo zar, non si rende conto che «una guerra moderna con la Russia sarebbe un'altra cosa» rispetto ad 80 anni fa e che un tale conflitto non finirebbe con l'uso dei carri armati. Oggi, avverte dicendosi convinto di vincere, «abbiamo qualcosa con cui rispondere».

Inevitabilmente il pensiero corre alla guerra nucleare, e qualche giornalista russo chiede spiegazioni al portavoce del Cremlino, che si incarica di correggere il tiro.

«Man mano che appaiono nuove armi fornite dall'Occidente collettivo, la Russia utilizzerà il suo potenziale esistente in modo più completo», è l'esegesi di Dmitry Peskov, al seguito del presidente in una visita dall'altissimo valore simbolico a Volgograd, già Stalingrado appunto, per celebrare l'ottantesimo anniversario della vittoria sovietica sulle truppe naziste del feldmaresciallo Fredrich von Paulus.

Per Putin non ci poteva essere occasione più ghiotta per rispondere all'invio dei carri armati tedeschi Leopard alle truppe di Kiev. «È incredibile, ma è un fatto: siamo di nuovo minacciati dai carri armati tedeschi con i noti emblemi a forma di croce sulle loro piastre corazzate», ha esclamato il leader russo intervenendo al concerto per commemorare la storica battaglia.

Putin era arrivato nel pomeriggio, rimanendo dunque assente alla parata militare – con la presenza anche di alcuni veterani quasi centenari – svoltasi in mattinata. E soprattutto alla cerimonia con cui ieri era stato inaugurato un busto di Stalin. Ma è chiaro che, nella sua visione, la Storia rischia tragicamente di ripetersi: «ci sono tentativi di spingere l'Europa, Germania compresa, alla guerra con la Russia», ha avvertito proprio nel giorno in cui i vertici dell'Ue sono arrivati a Kiev con in dono nuovi aiuti militari.

Lavrov: «Tutta la Nato combatte contro di noi»

Anche Serghei Lavrov è tornato a presentare il conflitto in Ucraina come una sfida esistenziale per Mosca, riproponendo il parallelo già usato con l'Olocausto. L'Occidente, ha affermato il ministro degli esteri, punta a «una soluzione finale della questione russa». «Tutta la Nato combatte contro di noi», ha aggiunto Lavrov, dicendosi sicuro che però la Russia saprà resistere e uscire «più forte» da questa situazione.

In questo caso nessun accenno, nemmeno velato, ad un'Apocalisse nucleare. Semplicemente, «maggiore sarà il raggio d'azione degli armamenti forniti dall'Occidente a Kiev, più noi dovremo allontanarli dai nostri confini», ha spiegato il capo della diplomazia russa riferendosi in particolare al possibile arrivo in Ucraina di missili a lungo raggio americani.

Nuova grande offensiva intorno al 24 febbraio?

Nessuna marcia indietro, dunque. Anzi, il conflitto sembra destinato a intensificarsi, mentre il ministro della difesa ucraino Oleksii Reznikov si è detto convinto che Mosca stia pianificando una nuova grande offensiva proprio intorno al 24 febbraio, primo anniversario dell'inizio di quella che in Russia si chiama «operazione militare speciale». Ma i bombardamenti non si fermano nemmeno ora, seppure in assenza di apprezzabili spostamenti del fronte.

Fonti ucraine hanno riferito che razzi russi si sono abbattuti oggi su un reparto ospedaliero pediatrico, su una scuola e su edifici civili a Kramatorsk, nel nord dell'oblast di Donetsk, provocando cinque feriti, dopo che ieri tre persone erano morte e 21 erano rimaste ferite in un bombardamento sulla stessa città.

L'uccisione di una donna è segnalata anche a Kherson, mentre da parte loro le autorità filorusse locali riferiscono la morte di un civile a causa di un attacco di artiglieria ucraino sulla cittadina di Vladimirovka, ancora nella provincia di Donetsk.

Intanto otto operai che lavoravano alla costruzione di un'autostrada in Crimea, annessa dalla Russia nel 2014, sono morti la notte scorsa nell'incendio del loro alloggio vicino a Sebastopoli: secondo gli investigatori si sarebbe trattato di un incidente provocato da un cortocircuito.

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