Guerra in UcrainaZelensky: «Al fronte non c'è una situazione crisi»
SDA
13.12.2023 - 17:54
La situazione al fronte «non è una crisi», ma durante l'inverno sia le operazioni offensive che quelle difensive «rallentano», quindi è importante «scoraggiare gli occupanti». Lo ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Oslo, dove si trova in visita.
13.12.2023, 17:54
13.12.2023, 18:03
SDA
Le parole di Zelensky rispondono a quanto affermato da un articolo del «New York Times», secondo il quale leader militari americani e ucraini «sono alla ricerca di una nuova strategia che possano iniziare ad attuare all'inizio del prossimo anno per risollevare le sorti di Kiev e il sostegno in calo alla guerra del paese contro la Russia».
La spinta al nuovo approccio arriverebbe «dopo che la controffensiva dell'Ucraina, durata mesi, ha fallito nel suo obiettivo di riconquistare il territorio perduto e dopo settimane di incontri spesso tesi tra alti funzionari americani e le loro controparti ucraine».
«Per quanto riguarda la dichiarazione dei generali statunitensi, alcuni, vi dirò questo: non si tratta della crisi, ma dell'inverno, e in inverno le operazioni rallentano sempre, controffensive o difensive. Quindi penso che questo segnale sia legato a ciò», ha detto il presidente ucraino durante una conferenza stampa, stando a quanto riporta Rbc Ucraina.
La cosa più importante è scoraggiare gli invasori
Secondo Zelensky la cosa più importante per l'Ucraina ora è scoraggiare gli invasori. «In inverno tutto rallenta per molte ragioni, stiamo parlando della difesa dell'est dello Stato, perché la maggior parte delle truppe russe è concentrata lì. Ci hanno provato molte volte lì, dove il gruppo Wagner è stato sconfitto l'anno scorso. Ora hanno inviato lì un gran numero di truppe. Stiamo parlando di centinaia di migliaia di truppe. Pertanto, la cosa più importante è contenerli e distruggerli lì», ha sottolineato il presidente ucraino.
Zelensky è arrivato questa mattina a Oslo per un incontro con i leader dei cinque Paesi nordici che sono tra i principali donatori dell'Ucraina nel conflitto contro la Russia.
Nuovi pacchetti d'aiuti dai Paesi nordici
La Norvegia donerà 3 miliardi di corone (circa 240 milioni di franchi) all'Ucraina, ha dichiarato il primo ministro Jonas Gahr Store nella conferenza stampa congiunta con Zelensky, come riporta il sito di Reuters. Questa è una delle tranche che Oslo ha già promesso a Kiev, in un pacchetto di 75 miliardi di corone (circa 6 miliardi di euro) in 5 anni già approvato dal parlamento norvegese.
Da parte sua la premier danese Mette Frederiksen ha annunciato in conferenza stampa che domani presenterà in parlamento un nuovo pacchetto di aiuti all'Ucraina del valore di 1 miliardo di euro, riferisce Sky News. La Danimarca ha già fornito circa 2,8 miliardi di euro in aiuti militari a Kiev e altri 378 milioni di euro in aiuti umanitari dall'invasione della Russia.
Zelensky ha inoltre riferito su X di aver incontrato a Oslo la prima ministra islandese Katrin Jakobsdottir, e di aver coordinato con lei «i prossimi passi internazionali e discusso del sostegno a lungo termine per il 2024 e oltre». «Il nostro obiettivo comune – ha scritto Zelensky postando una foto dell'incontro – è proteggere la libertà in Ucraina e in tutta Europa, e stiamo lavorando insieme per raggiungerlo».
Il presidente ucraino ha poi ringraziato Reykjavik per «il sostegno politico, diplomatico, sanzionatorio e umanitario dell'Islanda, così come per l'istituzione del Registro dei danni e la posizione di principio sulla necessità di ritenere la Russia responsabile dei suoi crimini».