Guerra in Ucraina Zelensky: «Non accetteremo nessun risultato se non la vittoria»

ATS / sam

2.4.2022 - 09:57

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha detto che accetterà soltanto la vittoria come risultato
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha detto che accetterà soltanto la vittoria come risultato
Keystone

Strada sempre più in salita per la diplomazia visto che non si abbassano i toni e la reale ricerca di un compromesso di pace sembra ancora chiusa nel recinto delle buone intenzioni. In un'intervista a Fox news il presidente dell'Ucraina Zelensky non arretra di un millimetro dalle sue posizioni: «Oltre alla vittoria, il popolo ucraino non accetterà nessun risultato».

2.4.2022 - 09:57

E alla domanda su che cosa sia «disposto ad accettare» per garantire un accordo di pace, risponde: «Non scambiamo il nostro territorio. La questione dell'integrità territoriale e della sovranità è fuori discussione».

Quindi, sull'attacco di ieri al deposito di petrolio nella regione russa di Belgorod non si sbilancia: «"Mi dispiace, non discuto nessuno dei miei ordini come comandante in capo. Ci sono cose che condivido solo con le forze armate militari dell'Ucraina».

Ma, oltre al dibattito politico, sembra aggravarsi anche il bilancio delle vittime. Secondo la Procura generale ucraina ripresa dal «Guardian» il numero dei bambini morti o feriti sarebbe salito a 412: 158 uccisi e 254 con lesioni.

Previsti sabato 7 corridoi umanitari

E proprio per evitare che questi numeri aumentino, sarebbero stati organizzati per oggi 7 corridoi umanitari, compreso quello da Mariupol, assicura il vice primo ministro dell'Ucraina Iryna Vereshchuk, come riporta sempre il Guardian. Con 3 treni che dovrebbero partire dalle regioni di Lugansk e Donetsk per evacuare gli abitanti e portarli diretti a Leopoli.

Difficile capire cosa accada davvero nelle zone dove infuriano i combattimenti. Secondo l'intelligence britannica, le forze russe si sarebbero ritirate dall'aeroporto di Gostomel vicino alla capitale ucraina Kiev. «Le forze ucraine continuano ad avanzare, mentre quelle russe sono in ritirata, nelle vicinanze di Kiev», afferma il ministero britannico della Difesa.

Intanto, in Italia continua la caccia ai «tesori» di Mosca. A Imperia, le Dogane e la Capitaneria di Porto di Imperia hanno sequestrato lo yacht «New Vogue», un'imbarcazione di circa 30 metri, del valore di oltre 3,3 milioni di euro, riconducibile a oligarchi russi.

Mosca: «Armi britanniche obiettivo legittimo se donate a Kiev»

L'artiglieria a lungo raggio e i sistemi antinave che il Regno Unito ha promesso a Kiev, diventeranno obiettivi legittimi per le truppe russe se consegnati in Ucraina. Lo ha detto l'ambasciatore russo nel Regno Unito Andrey Kelin alla TASS in un'intervista.

«Tutte le forniture di armi sono destabilizzanti, in particolare quelle menzionate da Ben Wallace, segretario alla Difesa britannico – ha affermato -. Aggravano la situazione, rendendola ancora più sanguinosa. Apparentemente, quelle sono armi nuove e di alta precisione. Naturalmente, le nostre forze armate li considereranno un obiettivo legittimo se quei rifornimenti attraversano il confine ucraino».

«Ho la sensazione che la percezione di Londra di ciò che è in corso in Ucraina dal punto di vista militare – ha proseguito Kelin – si sia formata attraverso rapporti eccessivamente ottimisti del Ministero della Difesa e della leadership dell'Ucraina. Credono ancora che il battaglione Azov stia per liberare Mariupol e che le forze della milizia popolare non abbiano fatto alcun progresso nella regione di Lugansk», ha concluso Kelin.

Nuovo sostegno statunitense alla difesa di Kiev

Trecento milioni di dollari di ulteriori aiuti militari per l'Ucraina. Il Pentagono ha disposto un nuovo sostegno a favore di Kiev per rafforzare le difese durante l'invasione russa.

In particolare nel pacchetto di aiuti sono compresi missili guidati da laser, droni «kamikaze» Switchblade (con testate esplosive) e droni leggeri di tipo Puma (da ricognizione).

L'Amministrazione Biden, inoltre, lavorerà con gli alleati per trasferire agli Ucraini tank di fabbricazione sovietica da impiegare nel Donbass: lo scrive il New York Times, citando un ufficiale americano e sottolineando che è la prima volta che gli Usa inviano carri armati in Ucraina dall'inizio della guerra.

Si tratta di aiuti militari necessari a Kiev per contenere la nuova offensiva russa, prevista nei prossimi giorni.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ne è sicuro: «Le forze russe si stanno ammassando nel Donbass, verso Kharkiv, e si stanno preparando per attacchi ancora più potenti. Ora si stanno ritirando dal nord dell'Ucraina in un modo lento, ma evidente. Chiunque torni in questa zona deve stare molto attento. È ancora impossibile tornare alla vita normale, bisogna aspettare che la nostra terra venga bonificata e finché si sarà certi che non ci saranno nuovi bombardamenti».

Nella notte le sirene hanno risuonato nelle principali città

Nella notte le sirene dell'allarme aereo hanno risuonato in tutte le principali città ucraine, da Kiev a Odessa. Quest'ultima città venerdì sera è stata raggiunta da tre missili balistici, intercettati dalla contraerea. Bombardamenti anche nelle regioni di Poltava e di Lugansk, dove sono state colpite da missili infrastrutture e zone residenziali. I soccorsi sono sul posto, non si hanno notizie per il momento di vittime o feriti.

La situazione più difficile resta quella di Mariupol, nel sud del Paese, ormai da settimane assediata dalle forze russe. Secondo Zelensky almeno 5'000 persone sono state uccise nella città «martire» e sono in corso trattative per la rimozione dei corpi dalle strade.

Si stima – ha aggiunto – che «circa 170'000 persone stiano ancora lì ad affrontare la carenza di cibo, acqua e elettricità: la Croce Rossa ha affermato che una squadra diretta in città per un'evacuazione ha dovuto tornare indietro venerdì in quanto le condizioni hanno reso impossibile procedere, un altro tentativo verrà effettuato sabato».

Oltre 3'700 persone «sono state ‹salvate› dall'assedio di Mariupol» ha detto Zelensky: un convoglio di 42 bus, scortato dalla Croce Rossa, ha condotto i civili fino alla città di Zaporizhzhia.

ATS / sam