Late Night USAUn nonsenso che ha senso: Trump prenderà il posto di McCarthy come speaker della Camera?
Di Philipp Dahm
8.10.2023
Dopo che i repubblicani hanno reso un cattivo servizio a loro stessi estromettendo Kevin McCarthy, ci sono delle richieste affinché Donald Trump diventi lo speaker della Camera dei rappresentanti statunitense. Il conduttore dell'omonimo Late Night Show Seth Meyers commenta il caos politico degli Stati Uniti.
Di Philipp Dahm
08.10.2023, 13:22
Di Philipp Dahm
Hai fretta? blue News riassume per te
Donald Trump ha ricevuto un gag order (obbligo di non pubblicazione, ndt) nel processo per frode di New York: non gli è più consentito commentare il lavoro della corte e i suoi membri.
Tuttavia, questa notizia è stata oscurata dalla rimozione di Kevin McCarthy dalla carica di speaker della Camera dei rappresentanti.
Altri repubblicani come John Biehner e Paul Ryan hanno già fallito in questo ruolo.
Seth Meyers ritiene che la ragione sia che al partito manca un «programma ideologico riconoscibile su cui tutti sono d’accordo».
Adesso il tycoon viene chiamato in causa come possibile successore di McCarthy perché lo speaker non deve essere necessariamente un membro della Camera dei rappresentanti.
«Ecco fin dove è arrivata l’America»: così esclama Seth Meyers nel suo omonimo «Late Night»: un giudice ha infatti decretato - per la prima volta in assoluto - il divieto di pubblicazione a un ex presidente «e in qualche modo non è stata nemmeno la notizia più importante della giornata».
In sostanza a Donald Trump non è più consentito commentare pubblicamente in merito ai dipendenti del tribunale, ma Meyers ritiene che il 77enne potrebbe fraintendere il termine inglese gag order: «Ora al vostro caro ex presidente non è più permesso fare gag, niente scherzi, niente clownerie. Se ora ti dico di tirarmi il dito, sono legalmente obbligato a prometterti: se lo fai, scorreggerò».
Ovviamente la notizia è stata oscurata da un'altra: quella dellla rimozione dello speaker della Camera dei rappresentanti, un processo che non si verificava dal 1789. «È la prima volta che accade una cosa del genere: i repubblicani hanno il dono di fare la Storia nel modo più imbarazzante», commenta il presentatore. D’altra parte, il caos non è una novità per i rappresentanti del partito di Trump.
Il video riprodotto al minuto 3:56 dell'episodio del «Late Night with Seth Meyers» è significativo: Patrick McHenry deve salire sul leggio e assumere temporaneamente il posto dello speaker. Il 47enne è amico di Kevin McCarthy: «Si vede quanto sia arrabbiato perché sbatte mega forte [il martello]», dice Meyers. «Voleva concludere l'incontro o vincere un panda di peluche alla fiera?».
«Yes to America»
Il fatto che il posto di speaker sia vacante come una stanza in un motel economico non sorprende Meyers: «Kevin McCarthy non è esattamente il politico di maggior talento e nemmeno particolarmente carismatico. Sembra che non rappresenti nulla. E a volte è semplicemente difficile capire cosa voglia dire».
Nel video che inizia al minuto 5:24, McCarthy è sul palco della campagna elettorale con Trump il 28 ottobre 2020. «Voglio che guardiate come [l'allora speaker] Nancy Pelosi mi consegna il martelletto», dice McCarthy. «E vi prometto questo: non li colpirò, ma porterò la fine del socialismo e il sì all'America».
In inglese è ancora più confusionario, ma anche ambiguo, perché to bang significa anche fare sesso oltre che sbattere/colpire: «Non la colpirò, ma sbatterò la fine del socialismo e il sì all'America». Non c'è da stupirsi che Meyers guardi poi pensieroso nella telecamera, esordendo con: «È dura stare sullo stesso palco di Trump ed essere quello che ha meno senso».
Nessuna ideologia di partito «con cui tutti sono d’accordo»
Il 49enne prosegue: «Se qualcuno che eleggi parla così, devi chiamare subito il 911». O come direbbe Kevin: «Chiama 1, poi un altro 1, e poi prima di questi due, chiama 9». E Meyers ricorda le concessioni che McCarthy ha dovuto fare agli estremisti repubblicani.
Per essere eletto nella 15ma tornata elettorale di gennaio, ha dato a ogni rappresentante repubblicano il diritto di presentare una mozione per rimuovere lo speaker.
Ma McCarthy non è il solo: anche gli speaker repubblicani prima di lui, come John Biehner e Paul Ryan, hanno avuto problemi con l’incarico.
Il partito «in realtà non ha un’agenda ideologica riconoscibile con cui tutti siano d’accordo», dice il conduttore. «Non esistono obiettivi politici coerenti oltre alle agevolazioni fiscali per i ricchi e al divieto di bambole Barbie antifasciste e consapevoli».
Sean Hannity mette in gioco Trump
Ecco perché queste persone sono intrappolate in un circolo vizioso: «Uno speaker viene eletto, un gruppo di intransigenti gli chiede di fare delle stronzate, lui dice di no e lo fanno fuori». E poiché il compito dello speaker è così delicato, Trump viene ora chiamato in causa come successore, dato che lo speaker non deve essere per forza un membro della Camera dei Rappresentanti.
Late Night USA – Capire l'America
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50 Stati, 330 milioni di persone e ancora più opinioni: come dovresti «capire l'America»? Se vuoi avere una visione d'insieme senza andare allo sbaraglio, hai bisogno di un faro. Le star dei Late Night offrono uno dei migliori aiuti alla navigazione: sono le guide perfette, nominano spietatamente i bassifondi nel Paese e la sua gente, e servono il nostro autore Philipp Dahm come bussola comica per lo stato d'animo americano.
Nel video che inizia alle 10:48, il conduttore di Fox News Sean Hannity riferisce che «fonti» gli hanno detto che alcuni repubblicani avrebbero contattato Trump. «Mi è stato detto che il presidente Trump potrebbe essere disponibile ad aiutare il partito». Naturalmente solo temporaneamente, perché il 77enne vuole tornare alla Casa Bianca.
«Incredibile: - dice Meyers - solo i repubblicani pensano di affidare il posto di speaker a qualcuno a cui è vietato parlare». È anche strano che Hannity, che parla regolarmente con Trump, abbia detto che delle «fonti» lo avrebbero informato che l'ex presidente sarebbe aperto a una simile offerta. «Quindi Trump te lo ha detto?» ,chiede Meyers.
La sua conclusione: «I repubblicani alla Camera dei Rappresentanti non hanno alcun speaker e il loro candidato standard è sotto processo per frode: non c'è modo migliore per riassumere lo stato del partito».