Mediterraneo«Libia senza porti sicuri per i migranti»
ATS
26.6.2019 - 17:38
L'ONU non è a conoscenza di alcun porto sicuro per i migranti in Libia, e i Paesi nordafricani non vogliono salvarli perché non sanno che farsene di tutte quelle persone.
«Non siamo a conoscenza di alcun porto sicuro in Libia. Continuiamo discussioni e ricerca di accordi per gli sbarchi anche con Paesi Nord africani, il problema non è una nave ma quando ne arrivano tante insieme come avviene l'estate. I Paesi non vogliono salvarli perché non sanno che farsene di queste persone ma il costo dell'esclusione dei migranti è più elevato di quello della loro inclusione», ha detto Vincent Cochetel, inviato speciale dell'Unhcr per il Mediterraneo, l'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati.
Cochetel si è espresso durante la presentazione a Bruxelles di un rapporto sulle rotte dei migranti nel Mediterraneo in cui si evidenzia che per assistere e proteggere le miglia di migranti che attraversano prima il deserto africano e poi il Mediterraneo servono 210 milioni di dollari.
In Libia l'Unhcr registra la presenza di 5'.770 rifugiati e richiedenti asilo, 4'263 almeno risultano in centri di detenzione. In generale, un gran numero di persone si rivolge ai trafficanti anche per il ricongiungimento familiare, le procedure legali risultano ancora troppo lente e poco efficaci.
Sul caso Sea Watch, che ha deciso di violare il limite della acque territoriali italiane, Cochetel ha detto: «Non voglio entrare nel merito, mi limito a dire che la Corte Europea dei diritti dell'uomo ha degli standard molto elevati per definire un alto rischio umanitario, ma ribadisco che c'è bisogno di un processo più veloce di solidarietà tra gli stati, non mettere tutta la responsabilità su un Paese».
Si stima che almeno 507 persone siano morte o disperse nel 2019 nel Mediterraneo centrale e occidentale. Il numero dei migranti morti nelle mani di trafficanti ancor prima di intraprendere il viaggio resta sconosciuto, ma potrebbe essere ancora più elevato.
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