USA 2020 Allerta a Washington prima della manifestazione, arrestato il leader dell'ultradestra

SDA

5.1.2021 - 19:29

Il leader dei Proud Boys Enrique Tarrio durante le proteste del 12 dicembre a Washington.
Il leader dei Proud Boys Enrique Tarrio durante le proteste del 12 dicembre a Washington.
Keystone

Il capo dei Proud Boys, gruppo dell'ultradestra americana che sostiene il tentativo di Donald Trump di ribaltare i risultati delle elezioni, è stato arrestato con l'accusa ufficiale di aver bruciato uno striscione Black Lives Matter.

Ma l'arresto precede l'attesa manifestazione di domani nella capitale americana, nel giorno in cui il Congresso è chiamato a certificare il voto dei grandi elettori e quindi la vittoria Joe Biden. Il timore ora è che il fermo incendi gli animi e fomenti ulteriori tensioni.

Sulle strade di Washington sono già stati dispiegati 340 militari della Guardia Nazionale che affiancano la Metropolitan Police nel tentativo di mantenere l'ordine: molte strade sono già state bloccate con mezzi pesanti e i controlli sono stringenti.

Un breve comizio di Trump alla manifestazione?

Alla manifestazione, secondo indiscrezioni, potrebbe fare una rapida apparizione con un breve comizio anche Donald Trump, che dal 3 novembre porta avanti la sua battaglia per capovolgere il risultato denunciando brogli alle urne.

Al Congresso si gioca la sua ultima, debole chance: se il voto sarà ratificato, come tutto fa pensare, per Trump non ci sarà più niente da fare, malgrado lui continui ad assicurare che continuerà a combattere forte degli oltre 70 milioni di voti ricevuti e della discesa del suo «popolo» a Washington per stargli vicino nel giorno decisivo.

Chi è Tarrio e di cosa è accusato

Il 36enne Enrique Tarrio, leader di origini cubane del gruppo neofascista aperto ai soli uomini, è stato fermato dalle forze dell'ordine proprio poco dopo aver messo piede a Washington, dove è arrivato da Miami, sua città di residenza.

In commissariato è stato accusato di vandalismo per lo striscione distrutto, ma anche di possesso di due caricatori per arma da fuoco, che gli sono stati trovati addosso durante la perquisizione. In aiuto del loro capo, i Proud Boys hanno lanciato una raccolta fondi per far fronte alle spese legali.

Tarrio ha ammesso nelle scorse settimane di aver partecipato al rogo dello striscione Black Lives Matter alla Asbury United Methodist Church nel corso delle proteste dello scorso 12 dicembre a Washington, precisando comunque di non sapere chi aveva rubato la scritta dalla chiesa.

E soprattutto che si trattava di una chiesa di afroamericani. «Non l'abbiamo cercata su Google e detto: 'è afroamericana prendiamola di mira'. Lo striscione è stato rubato per quello che rappresenta», ha spiegato.

Il reato potrebbe costare a Tarrio fino a 1'000 dollari di multa e 180 giorni di carcere.

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