Stati Uniti Hunter Biden si dichiara non colpevole per il caso della pistola

SDA

3.10.2023 - 20:31

Hunter Biden è stato incriminato lo scorso 14 settembre con tre capi di imputazione per il possesso illegale di una pistola, acquistata nel 2018 mentendo sul suo consumo di droga.
Hunter Biden è stato incriminato lo scorso 14 settembre con tre capi di imputazione per il possesso illegale di una pistola, acquistata nel 2018 mentendo sul suo consumo di droga.
Keystone

Diciannove minuti senza precedenti. Tanto è durata l'udienza di Hunter Biden, la prima volta nella storia degli Stati Uniti che il figlio di un presidente in carica varca la soglia di un tribunale.

Il «First Son» è stato incriminato lo scorso 14 settembre dal procuratore speciale David Weiss con tre capi di imputazione per il possesso illegale di una pistola, acquistata nel 2018 mentendo sul suo consumo di droga. Un altro evento epocale, la prima incriminazione per il figlio di un «commander in chief».

Abito scuro, camicia bianca, senza i caratteristici occhiali da sole Aviator – una passione in comune con il padre Joe – Hunter si è presentato nel tribunale del Delaware e, come previsto, si è dichiarato non colpevole per tutte e tre le accuse. Poco dopo è stato rilasciato dal giudice Christopher Burke a due condizioni: che non abbia un'arma e non faccia uso di alcol o droghe.

La dipendenze da crack

Della sua dipendenza, anche all'epoca in cui acquistò una Colt Cobra scrivendo il falso su un modulo federale, il 53enne ha raccontato nel memoir del 2021 «Beautiful things». Un libro crudo nel quale il figlio del presidente rivela come proprio nel 2018 fosse solito aggirarsi di notte per Los Angeles «alla ricerca di crack ovunque e da chiunque».

«Non avevo paura che mi sparassero, non mi importava nulla della mia vita all'epoca», scrive Hunter che è crollato nel vortice della dipendenza dopo la morte per cancro del fratello Beau, nel 2015, a soli 46 anni.

Una «campagna repubblicana contro il presidente»

«Queste accuse sono il risultato della pressione di Donald Trump e dei suoi alleati del Maga finalizzata a costringere il dipartimento di Giustizia a ignorare la legge e deviare dalle sue politiche», ha attaccato l'avvocato del «First Son», Abbe Lowell, accusando i repubblicani estremisti di una campagna contro il presidente.

Come per l'udienza del 26 luglio, l'inquilino della Casa Bianca ha mantenuto un basso profilo, cancellando tutti gli impegni ufficiali e ritirandosi nei suoi appartamenti.

Biden non può permettersi passi falsi in vista delle elezioni 2024 e dopo che lo speaker Kevin McCarthy ha lanciato l'indagine per l'impeachment accusandolo di aver avuto un ruolo di primo piano negli opachi affari del figlio in Cina e in Ucraina, grazie ai quali avrebbe intascato con la sua famiglia circa 20 milioni di dollari tra il 2014 e il 2019 sfruttando il il suo cognome.

La prima udienza, che si è svolta pochi giorni fa, non ha rivelato nulla di clamoroso contro il presidente, nonostante i repubblicani della commissione di vigilanza continuino a sostenere di avere una «valanga di prove».

Sullo scapestrato Hunter, e di conseguenza su suo padre e la campagna del prossimo anno, pesa inoltre la scure di una seconda incriminazione per reati di evasione fiscale, dopo che la giudice nominata da Trump Maryellen Noreika ha fatto saltare a sorpresa il patteggiamento la scorsa estate.