Stati UnitiI repubblicani chiamano Biden a deporre per l'impeachment
SDA
21.3.2024 - 20:16
I repubblicani alla Camera dei rappresentanti americana chiamano Joe Biden a testimoniare pubblicamente nell'inchiesta per metterlo in stato di accusa ma la Casa Bianca ridicolizza la mossa come «una triste trovata alla fine di un impeachment morto».
Keystone-SDA
21.03.2024, 20:16
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Nel frattempo il presidente, pur restando indietro nei sondaggi, doppia nella raccolta fondi il suo rivale Donald Trump, sempre più nel panico per depositare entro lunedì i 454 milioni della sanzione per gli asset gonfiati. Col rischio di una bancarotta o di un sequestro dei beni.
«Nei prossimi giorni inviterò il presidente Biden alla commissione di sorveglianza perché fornisca la sua testimonianza e spieghi perché la sua famiglia ha ricevuto decine di milioni di dollari. Dobbiamo sentire il presidente stesso», ha annunciato il repubblicano James Comer, che guida la «oversight committee», una delle commissioni che indaga sulla presunta complicità di Biden – prima da vicepresidente e poi da presidente – nei controversi affari stranieri del figlio Hunter.
«Basta così, amico»
«Comer sa che più di 20 persone hanno testimoniato che il presidente non ha fatto nulla di male. Sa che le centinaia di migliaia di pagine di documenti che ha ricevuto hanno confutato le sue false accuse», gli ha risposto su X il consigliere dell'ufficio legale della Casa Bianca Ian Sams prima di liquidare la mossa come un triste espediente mediatico per tener viva un'inchiesta esanime.
«Basta così, amico», ha concluso sarcastico, aggiungendo un «Lol» con l'emoticon di una mano aperta sul volto affranto in segno di frustrazione e disperazione.
Non si sa ancora se il presidente andrà a testimoniare – come hanno fatto il figlio Hunter e il fratello James – esponendosi al rischio di gaffe, amnesie, ma anche di attacchi politici e basse insinuazioni che potrebbero danneggiarlo nella corsa elettorale.
L'ennesima udienza carica di tensione
L'annuncio dell'imminente convocazione di Biden al Campidoglio è arrivato al termine dell'ennesima udienza carica di tensione. I repubblicani hanno portato come testimoni due ex soci di Hunter Biden, Tony Bobulinski e Jason Galanis, quest'ultimo in video da una prigione dell'Alabama dove sta scontando 16 anni per frode.
Entrambi hanno sostenuto che Joe Biden fu coinvolto negli affari di famiglia, benché un incontro descritto da Bobulinsky risalga al 2017, quando Biden non aveva alcuna carica. Un altro teste chiave repubblicano, Alexander Smirnov, è stato invece arrestato recentemente dall'Fbi per aver inventato accuse contro il presidente sotto l'input dell'intelligence russa.
I democratici hanno contrattaccato portando in aula Lev Parnas, un ex imprenditore ucraino-americano che ha confessato di aver lavorato con Rudi Giuliani per infangare i Biden in Ucraina. «Le uniche informazioni mai diffuse sui Biden e sull'Ucraina provengono da una e una sola fonte: la Russia e gli agenti russi», ha detto Parnas.
Intanto Biden surclassa Trump nella raccolta fondi
«I nostri colleghi ora si stanno preparando a salvare la faccia ponendo fine alla farsa dell'impeachment con deferimenti penali, ma essi richiedono prove di crimini e gli unici crimini che abbiamo visto sono quelli dei testimoni chiave dei repubblicani», ha accusato un membro democratico della commissione, Jamie Raskin.
Intanto Biden surclassa Trump nella raccolta fondi: a fine febbraio aveva a disposizione 71 milioni contro i 33,5 del suo rivale. «Donald, mi dispiace di non poterti aiutare», ha ironizzato Biden ad un evento elettorale, riferendosi anche agli enormi oneri legali del suo avversario.
L'emergenza del tycoon è trovare i 454 milioni della sanzione, dopo che assicurazioni e paperoni gli hanno voltato le spalle. Una svolta potrebbe arrivare dall'attesa quotazione a giorni della sua rete sociale Truth, che dovrebbe fruttargli 3,5 miliardi di dollari. Ma non potrà vendere le quote prima di sei mesi.