La visita nel GolfoTrump ne è sicuro: «l'accordo con l'Iran è vicino», poi incontra il presidente degli Emirati
SDA
15.5.2025 - 21:47
Il presidente statunitense Donald Trump durante un incontro in Qatar.
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L'accordo finale è a portata di mano. Parola di Donald Trump, che vede il traguardo di un'intesa con l'Iran sul nucleare all'orizzonte. «È molto vicina», dice il tycoon, sottolineando, senza entrare nei dettagli, che Teheran ha «in un certo senso» accettato i termini dell'accordo.
Keystone-SDA
15.05.2025, 21:47
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La Casa Bianca ha presentato all'Iran durante l'ultimo round di negoziati una proposta di accordo, e il ministro degli esteri iraniano, secondo indiscrezioni, l'ha portata con sé a Teheran per consultazioni con la guida suprema Ali Khamenei e il presidente Masoud Pezeshkian.
Il possibile compromesso
Al momento da parte dell'Iran non c'è stata alcuna risposta ufficiale. Tuttavia, in un'intervista rilasciata a ABC, Ali Shamkhani – consigliere dell'ayatollah Khamenei – ha lasciato intendere che l'Iran potrebbe prendere in considerazione la possibilità di rinunciare alle scorte di uranio altamente arricchito, a condizione che gli Stati Uniti procedano con una revoca sostanziale delle sanzioni economiche in vigore.
I contenuti della proposta americana non sono noti, ma Trump, senza molti giri di parole, ha chiarito quale è il punto principale: «Voglio che abbiano successo e diventino un grande paese, ma non possono avere un'arma nucleare, è molto semplice. Non c'è bisogno che vi dia 30 pagine di dettagli, basta una frase: non possono avere l'arma nucleare», ha spiegato, osservando come con l'avvicinarsi dell'intesa un attacco americano all'Iran può essere evitato.
Fra YMCA e la visita alla moschea
Prima di lasciare il Qatar, Trump si è intrattenuto con le truppe americane alla base di Al-Udeid, appena fuori Doha. Ai soldati presenti il presidente ha assicurato di voler mettere fine alle guerre, ha promesso un aumento dei salari ed è tornato a ribadire che la Seconda Guerra Mondiale è stata vinta grazie agli Stati Uniti. Dopo un intervento di 48 minuti, Trump ha lasciato il palco sulle note di YMCA, cantata anche dai soldati americani.
È poi volato ad Abu Dhabi, dove è stato ricevuto dal presidente degli Emirati Arabi Uniti, lo sceicco Mohammed bin Zayed al-Nahyan. Insieme a lui ha visitato la Grande Moschea, uno dei luoghi di culto più importanti del paese. «È bellissima. Questa è una cultura incredibile. È la prima volta che la chiudono per un giorno, e lo hanno fatto in onore degli Stati Uniti. È un grande tributo», ha commentato il presidente degli Stati Uniti
Un viaggio «straordinario»
Lo stesso Trump ha poi definito il suo viaggio nel Golfo «straordinario» e mettendo l'accento sui «migliaia di miliardi di dollari di investimenti raccolti per il nostro paese» in soli quattro giorni.
Parlando di «cifre mai viste prima», il presidente ha stimato che la sua visita nel Golfo potrebbe tradursi in accordi per «4'000 miliardi di dollari», di cui 1'400 dagli Emirati Arabi Uniti in dieci anni.
«Abbiamo una relazione speciale: saremo vostri amici e partner. I nostri paesi lavoreranno insieme», ha detto Trump al presidente degli Emirati poco prima della cena al palazzo reale.
Trump stringe accordi, ma dietro le quinte si frena
Gli accordi commerciali sono stati al centro della visita del presidente nei paesi del Golfo, e hanno riguardato tutti i settori, dalla difesa all'aviazione, passando per la tecnologia. È proprio quest'ultimo comparto che sta però creando problemi all'interno dell'amministrazione.
La corsa di Trump a stringere accordi in tema di intelligenza artificiale con i paesi del Medio Oriente ha infatti innervosito i falchi del governo, preoccupati dalla possibilità che le intese mettano a rischio la sicurezza nazionale e gli interessi economici americani, e soprattutto che gli accordi vadano a beneficio della Cina. Timori che si stanno traducendo nell'elaborazione di piani dietro le quinte per rallentare e mettere un freno l'attuazione delle intese annunciate.
Intanto Trump ha detto ai giornalisti al seguito che «parto domani, destinazione sconosciuta. Probabilmente tornerò a Washington».