USA 2024 Trump sbanca in South Carolina, ma Haley non molla

SDA

25.2.2024 - 20:33

La sconfitta però non ferma l'ex ambasciatrice all'Onu, Nikki Haley: «Non mollo» (foto d'archivio).
La sconfitta però non ferma l'ex ambasciatrice all'Onu, Nikki Haley: «Non mollo» (foto d'archivio).
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Il ciclone Donald Trump si abbatte sulla South Carolina e spazza via Nikki Haley, avviandosi ad agguantare la nomination. L'ex presidente ha vinto le primarie con il 60% dei voti, infliggendo un duro colpo alla rivale nello Stato di cui era governatrice.

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La sconfitta però non ferma l'ex ambasciatrice all'Onu: «Non mollo» la corsa alla Casa Bianca, ha assicurato dando appuntamento per martedì in Michigan, dove sono in calendario le primarie repubblicane e democratiche, in quello che è un test chiave anche per Joe Biden.

Il presidente incontra infatti una dura opposizione nello Stato, dove risiede una nutrita popolazione di arabo-americani delusi dall'approccio della sua amministrazione nei confronti di Israele.

Una frustrazione dalla quale è nata la spinta a non votare o a segnare «uncommitted» sulla scheda invece che Biden per segnalare di essere scontenti di come la Casa Bianca sta gestendo la guerra nella Striscia di Gaza.

Per il presidente quindi un esame importante da superare guardando alle elezioni del 5 novembre, in cui gli arabo-americani sono una fetta importante del suo elettorato e Gaza è un tema caro ai giovani.

Al Michigan guarda anche Haley

Al Michigan guarda anche Haley. La pesante sconfitta nel suo Stato è una ferita che brucia ma non abbastanza da abbandonare la corsa. «Dobbiamo battere Biden in novembre e non credo che Trump possa riuscirci. Abbiamo in South Carolina circa il 40% dei voti, lo stesso in New Hampshire. Sono una contabile e so che il 40% non è il 50%, ma non è un piccolo gruppo. È un gruppo che chiede un'alternativa», ha detto l'ex governatrice.

La sua analisi è condivisa da molti osservatori, convinti che i risultati delle primarie che si sono svolte finora hanno evidenziato molte delle debolezze di Trump per le elezioni di novembre, soprattutto fra i giovani e i più istruiti.

Anche se l'ex presidente dovesse conquistare la nomination – cosa che appare scontata – è improbabile che i voti raccolti da Haley possano confluire su di lui, indebolendolo di fatto contro Biden.

Una battaglia che durerà almeno fino al Super Tuesday

Inoltre un 40% dei repubblicani che preferisce un'alternativa all'ex presidente è – secondo molti osservatori – un segnale da non trascurare per il partito conservatore. La determinazione di Haley nel continuare la battaglia durerà almeno fino al Super Tuesday, il 5 marzo, al termine del quale deciderà come procedere.

Tutto dipenderà dai risultati delle urne: se riuscirà a spuntarla in qualche Stato – le chance secondo i sondaggi sono remote – Haley potrebbe decidere di andare avanti a dispetto delle pressioni del suo partito e sperare. In caso di sconfitta potrebbe riporre le armi e aspettare il 2028.

Trump marcia dritto verso la nomination

Con la vittoria in South Carolina Trump marcia invece dritto verso la nomination, con la matematica dei delegati dalla sua parte: se i sondaggi che lo danno in netto vantaggio in tutti gli Stati del Super Tuesday saranno rispettati, l'ex presidente il 5 marzo potrebbe già avere quasi metà dei delegati necessari per essere incoronato (gli servono 2'249 delegati e potrebbe averne 1'215 entro la fine del prossimo mese) e chiudere definitivamente la partita nelle due o tre settimane successive, prima dell'inizio del suo processo a New York.

«È una fantastica serata: ora andiamo in Michigan e poi all'appuntamento del Super Tuesday», ha detto Trump festeggiando la vittoria alle primarie del South Carolina. «Non ho mai visto i repubblicani così uniti», ha aggiunto senza sbilanciarsi su chi potrebbe essere il suo vice. Sul palco di Columbia c'era con lui il senatore Tim Scott, uno dei papabili.

Ma la lista dei potenziali candidati è lunga e, secondo il sondaggio della Conferenza dei Conservatori Americani, la governatrice del South Dakota Kristi Noem e l'ex candidato alla Casa Bianca Vivek Ramaswamy hanno le chance maggiori di essere scelti.