VacciniVaccini: Gran Bretagna a quota 15 milioni, Johnson raggiunge l'obiettivo
SDA
14.2.2021 - 16:24
Il Regno Unito sfonda quota 15 milioni nella cifra record d'Europa di persone che hanno ricevuto una prima dose di vaccino anti Covid, con un giorno di anticipo su quanto promesso da Boris Johnson oltre 2 mesi fa.
Lo certificano i dati aggiornati dal ministro Nadhim Zahawi (15,1 milioni di prime dosi, 535.000 richiami) che segnalano inoltre un nuovo calo di casi e morti giornalieri.
Domani il governo dovrà formalizzare se siano state coperte tutte le prime 4 categorie prioritarie nel Regno (over 70 e addetti sanitari in prima linea). Mentre da martedì s'allargherà la platea, dagli over 65 in giù, e si moltiplicheranno i richiami.
Il raggiungimento del traguardo è stato subito commentato via Twitter dallo stesso Boris Johnson come «una pietra miliare significativa» nella lotta contro la pandemia di Covid.
Il primo ministro Tory ha poi anticipato che il governo considera centrata anche la promessa della copertura entro il 15 febbraio, con una prima dose almeno, di tutte le persone residenti nel Regno appartenenti ai primi quattro gruppi nella lista iniziale britannica di nove fasce di età fra i 50 e gli over 80 e di categorie di lavoro indicate come prioritarie su raccomandazione dei consiglieri medico-scientifici.
«Nel giro di due mesi – ha scritto Johnson – abbiamo compiuto un'impresa straordinaria inoculando un totale di 15 milioni di dosi nelle braccia delle persone più vulnerabili del Paese. È il frutto di uno sforzo davvero nazionale, lo abbiamo conseguito insieme».
Secondo i calcoli governativi, la prima dose è stata «offerta» a ciascuna persona delle 4 categorie in cima alla lista: ovvero gli ultraottantenni, i residenti di tutte le case di riposo dell'isola, gli ultrasettantacinquenni e gli ultrasettantenni nell'ordine, nonché medici, infermieri e addetti sanitari e all'assistenza in prima linea. Una platea che era stata quantificata esattamente in 15 milioni d'individui.
In cifra assoluta la Gran Bretagna – che ha anticipato tutti in Occidente sia sulla rapidità d'ordinazione dei vaccini (oltre 450 milioni quelli prenotati in questi mesi), sia sulle autorizzazioni ai primi tre prototipi (Pfizer, AstraZeneca e Moderna finora), sia sui tempi d'avvio della campagna vaccinale – è largamente prima in Europa per numero di dosi somministrate, mentre è seconda agli Usa a livello mondiale.