Epidemia Variante virus: veloce ma non più letale?

SDA

20.12.2020 - 17:44

Immagine d'illustrazione
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Keystone / archivio

Al momento non c'è nessuna evidenza che la variante del virus del Covid-19 individuato in Gran Bretagna sia meno sensibile al vaccino in arrivo, riducendone quindi la sua efficacia. È più veloce ma non più cattivo: al momento infatti non ci sono prove che sia capace di fare maggiori danni all'organismo e uccidere di più.

Lo spiega il virologo Carlo Federico Perno, professore di microbiologia, all'UniCamillus e International Medical University di Roma, e direttore del reparto di microbiologia, IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesù in Roma, direttamente in contatto con il virologo Ravy Gupta, della Univesity College London, che ha isolato la nuova variante in previsione per la condivisione dei dati scientifici.

«Ho visionato lo studio – riferisce Perno. Il coronavirus ha una capacità molto inferiore rispetto ai virus classici di modificarsi: in tutto è avvenuto circa una ventina di volte. «Per il virus dell'Hiv ci sono state invece milioni di varanti e per quello dell'Hpv addirittura miliardi».

Però, aggiunge Perno «come tutti i virus, quando può, migliora la sua capacità di infettare perché ha come obiettivo biologico quello di crescere. Più circola, più si modifica, e il suo tasso di variazione è funzione dei cicli replicativi».

Una variante significativa c'è stata già, quella che gli scienziati hanno denominato 614 D, già presente in Italia a marzo nel 5% delle persone infettate, ora nel 100% e che ha reso già più veloce la trasmissione, spiegando anche in parte la seconda ondata. Ed esiste anche un'altra variabile sudafricana».

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