Medio Oriente Vasta operazione d'Israele, la Cisgiordania è in fiamme

SDA

28.8.2024 - 20:04

Mezzi israeliani per le strade di Jenin.
Mezzi israeliani per le strade di Jenin.
Keystone

L'operazione era nell'aria da settimane. A mettere fretta alla sicurezza israeliana l'attentato a Tel Aviv del 18 agosto, fallito per il malfunzionamento del detonatore che avrebbe dovuto far esplodere un ordigno di otto chili in una sinagoga a sud della città.

Il terrorista rimasto ucciso nella deflagrazione era Jaafar Mona, di Nablus, l'assemblaggio della bomba è stato fatto in Cisgiordania. Dove la scorsa notte è scattata l'operazione dell'esercito israeliano «più vasta degli ultimi anni», come hanno riferito testimoni palestinesi.

Con centinaia di soldati in campo, tank, caccia a supporto, strade chiuse e villaggi palestinesi sigillati.

Un'incursione militare di proporzioni tali che il presidente dell'Autorità palestinese Abu Mazen ha interrotto la visita ufficiale in Arabia Saudita per rientrare di corsa a Ramallah.

Tre aree definite, ecco il motivo ufficiale

Le forze dell'Idf hanno individuato tre aree in cui operare, probabilmente per alcuni giorni: Jenin, Tulkarem e il campo profughi di Al Farah, vicino a Tubas, nella Cisgiordania orientale.

L'obiettivo urgente, nella versione fornita dalle autorità israeliane, è soprattutto quello di distruggere i laboratori di esplosivi e smembrare la catena completa di trasporto di componenti per costruire bombe.

Poi, arrestare e eliminare i terroristi che vorrebbero allargare il campo di battaglia dalla Striscia alla Cisgiordania, come chiede Yahya Sinwar da Gaza immaginando una guerra estesa contro Israele di tutti i palestinesi dell'area.

L'operazione, fanno notare gli analisti, ha delle analogie con l'attacco preventivo in Libano di domenica: distruggere armi e colpire i terroristi che stanno pianificando attacchi a Tel Aviv e in tutto il territorio israeliano prima che mettano in atto le minacce lanciate subito dopo il 18 agosto.

Hamas: «Israele vuole espandere la guerra»

Secondo fonti palestinesi, nel blitz cominciato nella notte di mercoledì le truppe dell'Idf hanno fatto irruzione a Jenin coadiuvate da un attacco aereo che ha preso di mira l'area vicina ai villaggi di Sir e Misilyah.

In una dichiarazione il braccio armato di Fatah (Abu Mazen è presidente dell'ala politica) ha affermato che sta prendendo parte ai combattimenti, con il lancio di bombe contro le truppe israeliane.

Pure la Jihad islamica palestinese, che come Hamas si è rafforzata nella Cisgiordania settentrionale negli ultimi anni, ha rilasciato una dichiarazione in cui parla di «guerra aperta».

Mentre la stessa Hamas ha accusato lo Stato ebraico di perseguire «un piano più ampio per espandere la guerra di Gaza».

Imposto il coprifuoco a est di Jenin

La situazione suscita molta preoccupazione a Ramallah: il portavoce della presidenza dell'Anp ha avvertito che «l'escalation in Cisgiordania contro città, villaggi e i campi di Jenin, Tulkarem e Tubas porterà a risultati terribili e pericolosi».

Il ministro di Gerusalemme Israel Katz ha infiammato gli animi chiedendo «l'evacuazione temporanea dei palestinesi dall'area (dove sono in corso i combattimenti) come avviene in alcune zone della Striscia di Gaza».

E ha sottolineato che «l'Iran sta lavorando per stabilire un fronte orientale finanziando e armando i terroristi e contrabbandando armi sofisticate dalla Giordania».

Un annuncio ufficiale di evacuazione da parte dell'Idf non c'è stato ma l'agenzia palestinese Wafa ha scritto che le forze israeliane hanno ordinato ai cittadini del campo profughi di Nur Shams, a est di Tulkarem, di lasciare il luogo e ha imposto il coprifuoco nella zona est di Jenin, impedendo ai residenti di uscire dalle case.

L'Idf smentisce di voler entrare negli ospedali

Nel frattempo, ha riferito sempre la Wafa, le truppe hanno avviato ampie perquisizioni nelle abitazioni e interrogatori. Aggiungendo che gli ospedali di Jenin e Tulkarem sono stati circondati e le truppe israeliane sarebbero intenzionate a fare irruzione.

L'Idf ha smentito l'intenzione di entrare nelle strutture mediche ma resta l'assedio perchè «il nemico usa gli ospedali per rifugiarsi durante gli scontri con le nostre forze e ne abbiamo le prove», ha detto l'esercito.

Nuove sanzioni contro i coloni da parte degli USA

L'Onu ha dichiarato che l'operazione israeliana «viola il diritto internazionale e rischia di infiammare ulteriormente una situazione già esplosiva».

Oggi intanto l'Idf ha pubblicato il risultato dell'indagine sull'attacco di coloni israeliani al villaggio palestinese di Jit, definendolo «un atto terroristico contro residenti palestinesi, che l'Idf non è riuscito a proteggere».

Nuove sanzioni contro i coloni sono state annunciate in serata dagli Stati Uniti provocando l'ira di Benjamin Netanyahu, mentre l'esercito ha fatto sapere che il corpo di un soldato ucciso il 7 ottobre e portato a Gaza è stato trovato nella Striscia. La famiglia del militare ha chiesto che nessun dettaglio venga diffuso.

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