NucleareVia libera di Biden alla ripresa del dialogo con l'Iran
SDA
19.2.2021 - 07:00
L'amministrazione Biden apre al dialogo con l'Iran.
Alla vigilia della riunione virtuale del G7, la prima a cui parteciperà il neopresidente americano, il Dipartimento di stato ha fatto sapere come gli Usa abbiano accettato l'invito dell'Europa sedersi nuovamente attorno a un tavolo con i rappresentanti di Teheran.
L'obiettivo è quello di valutare la possibilità di riaprire il negoziato sul programma nucleare iraniano ridando vita allo storico accordo del 2015 reso carta straccia da Donald Trump.
In segno di buona volontà Washington ha quindi reso noto come la nuova amministrazione statunitense ha deciso di attenuare le restrizioni imposte sui movimenti dei diplomatici iraniani a New York, dove ha sede l'Onu, e di sconfessare la tesi dell'ex presidente Trump di nuove sanzioni contro l'Iran da parte delle Nazioni Unite.
In una lettera dell'ambasciatore Usa al Palazzo di Vetro, Richard Mills, si afferma come la lettera inviata dalla precedente amministrazione al Consiglio di sicurezza lo scorso settembre non ha più valore, e come le sanzioni a Teheran tolte con la risoluzione dell'Onu numero 2231 del 2015 «restano tolte».
Biden ha quindi detto sì all'invito inviato da Josep Borrell, Alto Rappresentante per la politica estera dell'Unione europea, per un incontro tra i firmatari dell'accordo sul nucleare iraniano del 2015: da una parte Stati Uniti, Germania, Cina, Francia e Regno Unito, dall'altra Teheran.
«Vedremo quale sarà il modo migliore per tornare a parlarsi», ha spiegato il portavoce del Dipartimento di stato, Ned Price, ribadendo come il neosegretario di stato Anthony Blinken e la nuova Casa Bianca di Biden non sono contrari al dialogo se l'Iran manterrà i suoi impegni sul nucleare e sul programma missilistico
Intanto le potenze europee e gli Stati Uniti in un comunicato congiunto hanno lanciato l'ennesimo monito a Teheran: «Qualsiasi decisione di limitare l'accesso agli ispettori dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) sarebbe giudicata pericolosa».
Gran Bretagna, Francia, Germania e Stati Uniti hanno quindi assicurato di essere «uniti nel sottolineare i rischi di una decisione volta a limitare l'accesso degli ispettori dell'Aiea», considerando la scadenza del 21 febbraio fissata dal Parlamento iraniano. Nella dichiarazione, si esorta Teheran a considerare «le conseguenze di un'azione così grave, particolarmente in questo periodo di rinnovate opportunità diplomatiche».