Ue-Ucraina «Sì» della Commissione europea all'ingresso di Kiev nell'UE

SDA

17.6.2022 - 15:41

La Commissione Europea è favorevole alla candidatura di Kiev per l'ingresso nell'Unione. Zelensky: «Giornata veramente storica». Parere positivo anche per la Moldova, ma non per la Georgia.

Ursula von der Leyen.
Ursula von der Leyen.
KEYSTONE

17.6.2022 - 15:41

La Commissione Europea ha raccomandato oggi, venerdì, di accordare all'Ucraina lo statuto di Paese candidato all'ingresso nell'UE.

Lo ha detto la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, nel corso di una conferenza stampa: «La Commissione raccomanda al Consiglio, in primo luogo, di conferire all'Ucraina una prospettiva europea e, in secondo luogo, di accordarle uno statuto di candidata. Questo, beninteso, a condizione che il Paese proceda ad un certo numero di importanti riforme».

«Sappiamo che gli ucraini sono pronti a morire per difendere le loro aspirazioni europee. Noi vogliamo che vivano con noi, per il sogno europeo», ha aggiunto la presidente.

Mai un parere era stato finora espresso in così poco tempo su una domanda di candidatura: un'urgenza dovuta alla guerra sferrata dalla Russia e al sostegno espresso dall'UE all'Ucraina.

La valutazione espressa oggi sarà esaminata nel corso del summit dell'Unione europea il 23 e il 24 giugno. I dirigenti dei 27 Paesi saranno chiamati a dare il loro assenso all'unanimità.

Zelensky: «Giornata davvero storica»

«Oggi è una giornata davvero storica: l'Ucraina ha sentito contemporaneamente il sostegno di quattro potenti Stati europei. E in particolare il sostegno al nostro movimento verso l'Unione Europea».

Lo scrive su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dopo la raccomandazione della Commissione al consiglio Ue di dare all'Ucraina lo status di candidato all'ingresso nell'Unione europea.

«Tutti i leader capiscono perché i negoziati per porre fine alla guerra non sono in corso. Esclusivamente a causa della posizione della Russia, che sta solo cercando di intimidire tutti in Europa e continuare la distruzione del nostro Stato. Non vogliono cercare una via per la pace. Continueremo a combattere fino a quando non garantiremo al nostro Stato la piena sicurezza e integrità territoriale», ha aggiunto Zelensky.

Borrell, pietra miliare nel suo cammino verso l'Ue

«Gli ucraini hanno dimostrato la loro determinazione ad andare incontro al loro destino europeo. Oggi è stata raggiunta una nuova pietra miliare nel cammino dell'Ucraina verso l'Ue. Il parere positivo è un chiaro messaggio al coraggioso popolo ucraino, con il quale siamo uniti da valori e storia. Insieme siamo l'Europa».

Lo ha scritto su Twitter l'Alto rappresentante per la politica estera Ue Josep Borrell.

Borrell ha aggiunto che «abbiamo ascoltato il desiderio della Moldavia di aderire all'Ue e oggi abbiamo risposto con una raccomandazione per portare avanti il lavoro. Sono fiducioso che il popolo moldavo saprà sfruttare appieno questa opportunità storica, per continuare il suo promettente cammino verso l'ingresso nella famiglia dell'Ue».

Moldova «Sì», Georgia «Non ancora»

Oltre all'Ucraina, anche la Moldova può sperare di avviare il cammino che la potrebbe condurre all'adesione. La raccomandazione è favorevole anche nel suo caso, dopo l'avvio di riforme. «Un momento importante» e «di speranza» secondo la presidente Maia Sandu, anche se Chisinau sa di avere davanti una strada lunga e in salita.

Alla Georgia lo status di candidata viene invece negato, per lei solo «la prospettiva» di poterlo ricevere in futuro.

Borrell si è espresso anche sulla Georgia: «le continue aspirazioni dei georgiani ad assicurarsi il posto che spetta loro nella famiglia dell'Ue hanno reso possibile oggi un altro balzo in avanti. E ogni passo si avvicina sempre di più alla sua realizzazione. Con il parere di oggi, la Georgia è saldamente ancorata al suo percorso verso l'Ue».

L'incontro del 23 e 24 giugno dovrebbe, secondo la RSI, anche riportare alla ribalta le difficoltà dei Ventisette nel mettersi d'accordo sul futuro europeo di altri Paesi già candidati o aspiranti tali e da anni in lista di attesa: Albania, Macedonia del Nord, Montenegro, Serbia e Turchia.

SDA