Una visione confermata ai microfoni della RSI anche dal presidente dell'Associazione bancaria ticinese Alberto Petruzzella. Secondo lui, nonostante concretamente si tratti di clienti che si spostano da un'entità bancaria a un'altra, è comunque un’operazione vincente perché «li portiamo da una banca che aveva un’attività a livello svizzero e internazionale, con il rischio quindi che questa clientela passasse in secondo piano e venisse seguita con meno attenzione, a una banca che fa di questo tipo di servizio il suo mandato principale».
I vertici degli istituti assicurano che non ci saranno tagli, ma si può dire lo stesso anche in ottica futura? La risposta è sempre affermativa per Petruzzella: «In generale la piazza finanziaria continuerà il suo processo di assestamento, ma questo tipo di operazione secondo me non avrà delle conseguenze negative perché non si tratta di ottimizzazioni per ridurre i costi o il numero di persone che lavora nel settore».
Da parte sua l'Associazione svizzera degli impiegati di banca, contattata, per il momento non rilascia dichiarazioni. La responsabile regionale Natalia Ferrara si è limitata a scrivere alla RSI di «essere in contatto con EFG e di seguire con attenzione l'operazione».
Galeazzi: «Qualche rischio in più sul mercato ipotecario»
BancaStato ha pure un mandato pubblico, iscritto nella legge, riassumendo: «Favorire lo sviluppo economico del Cantone e salvaguardare i risparmi dei ticinesi». Anche alla luce di questo mandato Tiziano Galeazzi, che è il presidente della Commissione parlamentare di controllo, saluta positivamente l'operazione.
Qualche criticità ci potrebbe essere, ma il deputato resta fiducioso: «Il mercato ipotecario è un mercato molto delicato, può darsi quindi che aumentando anche questo portafoglio ci si esponga maggiormente ai rischi. Si potrebbe quindi intavolare una discussione sul grado di prudenza adottato, ma non credo che abbiano fatto un passo simile senza aver calcolato tutti gli scenari economici e finanziari futuri».
Su tutta l’operazione resta però un’incognita: il costo. «Per settimana prossima era già stato pianificato da tempo un incontro e questa è un domanda che vorrei porre, perché è giusto che si sappia ovviamente», conclude Galeazzi.