Corruzione Altri due gli arresti nell'ambito del caso Belfor in Ticino

SwissTXT / amo

15.7.2023

Immagine illustrativa/foto d'archivio.
Immagine illustrativa/foto d'archivio.
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Come comunica venerdì sera la RSI, in Ticino le indagini sul caso Belfor continuano ad allargarsi, infatti sono stati effettuati altri due arresti: in manette sono finiti la dipendente di un’assicurazione e un perito esterno. A piede libero resta però un terzo indagato.

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Mercoledì, si legge sul sito della RSI, sono finite sotto inchiesta altre tre persone: due dipendenti di un’assicurazione e un esperto esterno specializzato in perizie. Per tutti l’accusa è di corruzione passiva, ma il perito deve rispondere anche del reato di truffa.

Al centro della vicenda, come ricorda l'emittente di Comano, c'è la Belfor di Lumino, nello specifico gli ex dirigenti regionali del colosso specializzato nell’interventistica post sinistri. I due fratelli avrebbero pagato diversi ispettori per ottenere dei vantaggi a spese delle loro compagnie. Si tratterebbe di «mazzette» consegnate o direttamente in contanti, o sotto altre forme.

Ai tre assicuratori già in carcere da settimane si è aggiunto il nome di una donna, un'impiegata all’ufficio sinistri di un altro noto gruppo. Gli inquirenti hanno ascoltato pure un suo collega di ufficio, che è stato però rilasciato. I due – sempre secondo le informazioni raccolte dalla RSI – respingono le accuse.

Pagamenti per dei lavori mai svolti

Al contrario, il perito esterno e terzo nuovo indagato ha fatto delle parziali ammissioni e per questa ragione è scattato l’arresto. Da un lato avrebbe confessato dei favori che avrebbe concesso sui cantieri alla Belfor, aumentandone i profitti. Dall’altro la società di consulenza di cui è formalmente amministratore unico è in realtà riconducibile a uno degli ex dirigenti della Belfor. Questa società avrebbe ricevuto dalla ditta di Lumino dei compensi per dei lavori mai eseguiti.

Adesso, comunica l'emittente radiotelevisiva, è tutto nelle mani del giudice dei provvedimenti coercitivi, che a breve dovrà decidere se ordinare o meno (e se sì, per quanto tempo) la carcerazione preventiva delle due persone in manette.

Giova ricordare che nel lungo elenco degli indagati figura anche un ex funzionario delle Sezione cantonale della logistica, arrestato all'inizio di giugno. L’uomo, reo confesso, starà dietro le sbarre almeno fino alla fine del mese.