Annegamenti in Ticino Annegamenti in Ticino, Donda: «Non sono numeri normali»

SwissTXT / pab

13.7.2021

Limpida, ma anche ingannevole
Limpida, ma anche ingannevole
Ti-Press

Le acque ticinesi da fine giugno hanno già provocato la morte di quattro persone. Una è inoltre ancora data per dispersa

SwissTXT / pab

Numeri che preoccupano e che ancora un volta fungono da monito, perché laghi, fiumi e piscine sono sì una fonte di refrigerio, ma non vanno sottovalutati, perché possono diventare letali.

Non a caso lo slogan della campagna di prevenzione di Acque Sicure recita «basta un attimo, la prudenza fa la differenza».

Le cifre di queste ultime due settimane non hanno lasciato indifferente Boris Donda, presidente della Commissione della campagna di prevenzione: «Per noi non sono numeri normali, in 11 giorni abbiamo avuto questi cinque incidenti mortali, sono tanti. Questi numeri in determinati anni si hanno sull'arco di tutta la stagione», ha dichiarato ai microfoni della RSI.

Nessun denominatore comune

«Tra questi casi non c’è un denominatore comune, si passa dai fiumi ai laghi e anche in una piscina» spiega Donda. «Ci siamo anche chiesti se questi lockdown e la mancanza di attività e di possibilità di sfogarsi non abbiano portato un po’ a dimenticarsi delle regole basilari di comportamento e di prevenzione».

Gli annegamenti, anche a livello nazionale (46 in totale nel 2020), riguardano soprattutto i più giovani: «Abbiamo una percentuale più alta dai 15 ai 29 anni e di sesso maschile».

Nessuna misura supplementare

Tornando al Ticino Donda precisa che, malgrado l'elevato numero di annegamenti in pochi giorni: «A breve però non è prevista la posa di cartelloni e segnaletica supplementare. Siamo una commissione che si allinea alle analisi degli incidenti nei mesi seguenti. Vengono poi prese delle misure di concetto generale per migliorare nella prevenzione».

Nei punti più pericolosi, come a Ponte Brolla, non si arriverà a vietare la balneazione per contrastare questo andazzo: «Non rientra nei nostri intenti. In due punti critici, come a Lavertezzo e Ponte Brolla, sono presenti da 15 anni dei pattugliatori per informare i locali e i turisti delle particolarità dei luoghi».