CriminalitàArrestata in Polonia la mente delle «chiamate shock» in Ticino
Swisstxt / pab
2.2.2024 - 10:34
È finito in manette in Polonia, grazie a un mandato spiccato dalla Procura cantonale ticinese, uno dei leader dell’organizzazione che prende di mira soprattutto gli anziani con delle telefonate shock. Lo ha rivelato giovedì sera un’inchiesta di Falò. La Polizia ha confermato la notizia venerdì.
02.02.2024, 10:34
02.02.2024, 10:53
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Un 37enne apolide residente in Polonia è stata arrestato lo scorso 20 dicembre a Poznan, città a circa 300 chilometri ad ovest di Varsavia: l’uomo è sospettato di essere fra le menti di una luna serie di truffe delle «telefonate shock» attuate negli scorsi mesi in Ticino, soprattutto ai danni di anziani.
La notizia è stata anticipata dalla trasmissione della RSI Falò giovedì sera, che ha dedicato un’inchiesta a questo fenomeno, per poi essere confermata venerdì mattina dalla polizia cantonale.
Si è arrivati all'arresto, effettuato dalle forze speciali polacche, dopo mesi di accertamenti, avviati a seguito della recrudescenza di questo genere di truffa nel 2023, e si sono sviluppati lungo più filoni
L'importante lavoro di indagine è stato reso possibile da una fitta collaborazione con le autorità estere, in particolare polacche e italiane.
Modus operandi invariato
Il modus operandi, spiega la nota, è quello evidenziato a più riprese in passato: gli autori contattano telefonicamente la potenziale vittima chiedendo con insistenza un'importante somma di denaro necessaria a coprire le cure di un congiunto affetto da una grave malattia o incorso in un incidente della circolazione.
Facendo leva sullo scarso tempo a disposizione, vista la finta situazione d'urgenza, fanno pressione sulla vittima e la spronano a consegnare subito il denaro a disposizione o gli averi custoditi in casa.
Dopo l'arresto crolla il numero di telefonate shock in Ticino
Dopo questo arresto, si legge nella nota, il numero di tentativi di raggiri del genere nel Cantone si è drasticamente ridotto. L’arresto è avvenuto grazie a un lavoro congiunto di inquirenti ticinesi, italiani e polacchi.
La principale ipotesi di reato nei confronti del 37enne è di ripetuta truffa aggravata. L'inchiesta è coordinata dalla Procuratrice pubblica Margherita Lanzillo e sono in corso le pratiche per l'estradizione.