Ticino Avvio con qualche problema per l'insegnamento a distanza

SwissTXT / pab

24.3.2020

Immagine d'illustrazione
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Ti-Press

La scuola ticinese, dopo una prima settimana di rodaggio, sta affinando gli strumenti per l'insegnamento a distanza.

La piattaforma internet per lo scambio Moodle, dedicata in particolar modo per le medie e le superiori, è stata messa a punto e lunedì ha fatto il suo debutto su larga scala.

Per diverse migliaia di docenti e di studenti, nelle prossime settimane, con l'applicativo per le videoconferenze, sarà alla base del nuovo metodo di insegnamento e di apprendimento a distanza, imposto dall'emergenza Covid-19 che ha costretto a chiudere gli istituti.

Problemi a causa della quantità di accessi

L'esordio dell'e-learning, come confermato ai microfoni della RSI dal direttore delle scuole medie di Stabio Luca Filippini, è stato contraddistinto da alcuni problemi.

«Il sistema si è un po' impallato perché 20'000 utenti, tra allievi e docenti, si sono collegati alla piattaforma. I docenti hanno lavorato un po' in emergenza. Per alcuni è stata una doccia fredda. Si sono trovati catapultati per forza verso questa piattaforma e l'impatto iniziale non è stato per tutti così facile», spiega.

Tutti gli attori sono fiduciosi che entro breve le difficoltà iniziali saranno superate e che per la scuola ticinese si aprirà una nuova era. «Nel giro di due settimane probabilmente avremo fatto un balzo in avanti di anni», ha spiegato lunedì sera, nel corso della trasmissione speciale della RSI dedicata alle varie conseguenze della pandemia, il direttore della Divisione della scuola Emanuele Berger, certo che allievi e docenti stanno vivendo «un'esperienza che lascerà tantissimo sia dal punto di vista umano sia da quello della didattica».

Ma cosa ne sarà dell'anno scolastico?

Avviato l'insegnamento a distanza, ora il problema principale riguarda capire cosa ne sarà di questo anno scolastico.«"Ci stiamo riflettendo, non solo in Ticino, ma a livello svizzero, e l'obiettivo di tutti è salvare l'anno scolastico», ha assicurato Berger.

Il direttore della Divisione della scuola ha aggiunto che ciò comunque in ogni caso: «Anche se è cambiato lo scenario che fino a pochi giorni fa era di rientrare a scuola dopo le vacanze di Pasqua. Presto dovremo arrivare a una soluzione. Per il post obbligatorio dovrà essere definita a livello nazionale ed è auspicabile che vi sia una armonizzazione anche per quanto riguarda l'obbligatorio. I direttori cantonali dell'educazione sono in contatto per trovare delle soluzioni, se possibile comuni».

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