Terapie Cancro alla prostata, importante scoperta all'IOR di Bellinzona

ev, ats

3.3.2023 - 17:59

Ricercatori dell'Istituto oncologico di ricerca (IOR) di Bellinzona hanno fatto un'importante scoperta che potrebbe aprire nuove vie terapeutiche per i casi di cancro alla prostata.

Un laboratorio dello stabile IRB, IOR e Biosplus a Bellinzona (immagine d'archivio).
Un laboratorio dello stabile IRB, IOR e Biosplus a Bellinzona (immagine d'archivio).
© Ti-Press / Samuel Golay

Keystone-SDA, ev, ats

La novità, comunicata oggi dall'Università della Svizzera italiana (USI) e alla quale lo IOR è affiliato, concerne i neurofili che rappresentano il 50-70% dei globuli bianchi circolanti nel sangue umano e che sono principalmente coinvolti nell'immunità innata contro gli agenti patogeni.

Nei tumori alla prostata in fase avanzata, l'aumento dei neutrofili circolanti è correlato ad una minore sensibilità alle terapie convenzionali e quindi ad una sopravvivenza più corta dei pazienti, precisa la nota.

Nuove possibilità con i farmaci senolitici

Ora ricercatori dello IOR, in collaborazione con l'Università di Padova, hanno identificato un sottogruppo di neurofili capaci di persistere più a lungo nel microambiente tumorale rispetto agli altri.

Questi neutrofili «invecchiati» sono quindi in grado di potenziare lo sviluppo del tumore e di aumentare la resistenza alle terapie.

Tali risultati rivelano quindi un nuovo meccanismo che permette al tumore di sottrarsi alle difese immunitarie del nostro organismo e fanno intravvedere la possibilità di sviluppare nuove terapie antitumorali basate su farmaci senolitici che colpirebbero i neutrofili senescenti.