Con il crescente numero di catastrofi naturali in Ticino, il ruolo dei pompieri diventa sempre più cruciale. Tuttavia da qualche mese si riscontra una mancanza di pompieri. La Federazione Pompieri Ticino ha quindi lanciato una campagna di reclutamento per pompieri volontari.
SwissTXT/Red
22.04.2022, 08:28
SwissTXT/Red
Cinque centri di soccorso cantonale, 15 regionali, quelli locali, i pompieri di montagna: nella Svizzera italiana oltre il 90% delle persone che lavorano nel corpo dei pompieri in Ticino sono volontari. Il motivo è legato alla poca flessibilità di lavoro con la quale sono confrontati, ma anche a causa del poco tempo libero e dei cambiamenti di domicilio. I volontari sono sempre più difficili da trovare. Lo rende noto la RSI.
La Federazione Pompieri Ticino sta conducendo così una campagna di reclutamento, per la prima volta in modo coordinato su tutto il territorio. L’obiettivo è raggiungere più gente possibile: «Dire quante ne mancano [di nuove leve] è difficile: negli ultimi sette-otto anni abbiamo una leggera flessione sugli arruolamenti. Il nostro obiettivo è rimpolpare il più possibile», spiega ai microfoni della RSI Alain Zamboni, presidente del consiglio direttivo della federazione.
In questo momento ci sono alcune regioni che sono più carenti di altre in termini di volontari: «C’è l’applicazione di una legge che disciplina l’effettivo massimo che un corpo può avere e ci sono delle realtà dove questo numero è già stato raggiunto. Quindi in buona sostanza non sono entrati nel vivo di questa campagna», commenta Zamboni.
«Non si diventa pompiere in un giorno»
Non si diventa pompiere in un giorno, infatti secondo Zamboni ci vogliono almeno quattro-cinque anni. Esiste una formazione di base, ma poi subentrano gli interventi, esperienze che oggi mutano anche in funzione dei cambiamenti climatici.
«È un problema che ci sta molto a cuore e non si tratta tanto di formare nuove leve o degli specialisti, ma piuttosto quello di individuare il futuro a livello di attrezzature per essere pronti a questi nuovi fenomeni che hanno sempre una frequenza maggiore».
Ci sono però alcune difficoltà nel gestire incendi, siccità o altre catastrofi: «la nostra unica speranza è che non si inneschi un qualche incendio di bosco. Per quel che concerne i danni naturali dovuti a queste repentine precipitazioni abbiamo pochi compiti di prevenzione. Dal momento che suona l’allarme siamo noi che dobbiamo individuare le soluzioni e risolvere la situazione», chiarisce Zamboni.
La Fondazione organizza una serata informativa indirizzata ai potenziali volontari il 10.05.2022 nelle caserme. Gli interessati possono iscriversi sul sito diventepompiere.ch.