Il risanamento della Cassa pensioni dello Stato ticinese doveva passare da un anticipo di 700 milioni di franchi da finanziare con l'emissione di obbligazioni trentennali.
SwissTXT
05.08.2022, 20:39
05.08.2022, 20:57
Swisstxt / Red
Una soluzione che era stata approvata quasi all'unanimità dal Gran Consiglio ma che ora ha incontrato un ostacolo: per la richiesta di offerta a giugno per un primo prestito di obbligazioni da 200-250 milioni di franchi ci sono stati due offerenti, che però non rispondevano ai criteri richiesti.
L'operazione votata dal Parlamento non è quindi potuta partire, ma in futuro si proverà con un'altra asta, quando le condizioni del mercato saranno più favorevoli, afferma Christian Vitta, responsabile del Dipartimento delle finanze e dell'economia.
Attualmente gli istituti finanziati sono molto prudenti a impegnarsi su 20 anni, data la forte instabilità dei mercati, spiega Vitta ai microfoni della RSI: i rischi sono a carico di chi fa il prestito.
Al momento non sono disponibili i soldi che verrebbero dati in gestione alla Cassa pensioni per farli fruttare sui mercati e per coprire il buco del 2012. Per cercare delle soluzioni una delegazione designata dal Consiglio di Stato tratterà l'argomento con i partner sociali e l'istituto di previdenza.