Politica Marco Chiesa è il nuovo presidente nazionale dell'UDC

pab

22.8.2020

Marco Chiesa
Marco Chiesa
Keystone / archivio

Il consigliere agli Stati ticinese Marco Chiesa è stato eletto alla testa dell'UDC oggi, sabato, dall'assemblea dei delegati. Alcuni in sala hanno criticato la candidatura unica. Chiesa: «Non cambierò il programma del partito per renderlo più simpatico».

Candidato unico alla successione di Albert Rösti, proposto venerdì all'unanimità dal comitato del partito, Marco Chiesa è stato eletto presidente nazionale dell'UDC. Il ticinese diventa così il primo presidente dei democentristi proveniente dalla Svizzera latina.

Al momento di contare i voti in favore di Chiesa la maggioranza dei delegati, riunitisi a Brugg, nel canton Argovia, si è alzata in piedi applaudendo il ticinese. La conta dei voti non ha quindi avuto luogo.

Il programma del partito non cambia

Chiesa ha assicurato che «non cambierò il programma di partito solo per farlo sembrare più simpatico». In particolare, ha chiesto di porre fine alla libera circolazione delle persone votando a favore dell'«Iniziativa per la limitazione» il prossimo 27 settembre.

Il 45enne è laureato in Scienze economiche e sociali a Friborgo e negli ultimi 15 anni, dopo un passato nel settore bancario, ha diretto il Centro sociosanitario Opera Mater Christi di Grono, posto dal quale si è dimesso il mese scorso. Parla correntemente francese, così come un buon tedesco. È sposato con due figli.

Chiesa non è una faccia nuova nel partito: eletto alla vicepresidenza dell'UDC insieme alla consigliera nazionale Magdalena Martullo-Blocher (GR) nella primavera del 2018, nello stesso anno ha assunto la vicepresidenza dell'Azione per una Svizzera indipendente e neutrale (ASIN).

La «commissione cerca» ha spiegato la sua scelta

La «commissione cerca» aveva affrontato una serie di rifiuti di papabili e solo alla fine di luglio ha optato per Chiesa. All'inizio di agosto, il comitato direttivo del partito ha deciso di presentarlo come candidato unico.

Caspar Baader, presidente della «commissione cerca» ha spiegato il processo di selezione e la scelta finale: «Abbiamo esaminato molti candidati. All’inizio abbiamo contattato 22 persone. Poi abbiamo ristretto la rosa prima a 13 poi a 9 candidati. Abbiamo avuto cinque incontri e due lunghi colloqui telefonici. Alla fine abbiamo deciso di proporre Marco Chiesa».

Perché Chiesa? «Volevamo qualcuno che non fosse alla fine della sua carriera politica ma all’inizio. Qualcuno sotto i 50 anni. Abbiamo cercato qualcuno che non fosse solo un presidente di transizione per due o tre anni ma che fosse capace di condurre il partito per i prossimi otto anni».

«Chiesa non parla bene il tedesco? Non è vero»

L'ex consigliere al Nazionale Baader ha tenuto a precisare alcuni punti, presentando Chiesa alla platea: «È il candidato perfetto per riconquistare simpatizzanti in Romandia. Vivendo poi in un cantone di frontiera come il Ticino conosce molto bene le problematiche legate a questo tema e da anni combatte contro l’immigrazione». 

«Lo so, la nostra scelta ha stupito molti, forse anche qualcuno tra i presenti. Ma la sola critica che ho sentito è stata: “Ma Marco Chiesa non parla bene il tedesco". Lasciatemelo dire chiaramente: non è vero. Parla e capisce bene il tedesco. Ci sono esempi importanti di altri partiti che dimostrano che un candidato latino può condurre un grande partito: basti pensare al PLR con Fulvio Pelli in passato, o al PS di oggi con Christian Levrat».

Qualche malcontento in sala

Dopo le spiegazioni di Caspar Baader il presidente uscente Albert Röesti ha aperto ufficialmente la discussione sul candidato, durante la quale le critiche maggiori hanno riguardato il fatto che la «commissione cerca» ha proposto una sola persona. Una delegata in particolare ha fatto notare che «non c'è possibilità di scelta. Non so se Chiesa sarà un buon presidente, un presidente medio o un cattivo. So solo che non lo conosco».

Il consigliere nazionale zurighese Alfred Heer, che ha lasciato aperta fino all'ultimo la possibilità di candidarsi alla presidenza del partito nazionale, non era in realtà disponibile e la sezione di Zurigo ha sostenuto quindi il consigliere agli Stati ticinese.

Benjamin Fischer, presidente della sezione zurighese, ha detto che dopo Albert Rösti, l'UDC ha bisogno di un presidente forte. Heer è stato un gran lavoratore, ma non era più in lizza per questa carica. Con Chiesa si è trovato un ottimo candidato.

Votazioni del 27 settembre: raccomandazioni scontate

I delegati hanno anche rieletto alla vicepresidenza le consigliere nazionali Céline Amaudruz e Magdalena Martullo-Blocher. Il consigliere nazionale lucernese Franz Grüter succede a Chiesa come terzo vicepresidente.

I delegati hanno pure espresso le raccomandazioni di voto per il 27 settembre. Hanno sostenuto all'unanimità l'iniziativa del partito «per un'immigrazione moderata» e a grandissima maggioranza anche con l'acquisto di nuovi aerei da combattimento. Il congedo di paternità di due settimane, difeso da Céline Amaudruz, è stato spazzato via da 318 «no» contro 32 «sì» e 2 astensioni.

Venerdì il comitato del partito aveva già dato il via libera all'aumento delle deduzioni per i figli per l'imposta federale diretta. Anche la legge sulla caccia era stata approvata in precedenza.

Misure di sicurezza a causa del COVID-19

I circa 360 delegati dell'UDC hanno dovuto rispettare le misure di protezione contro il coronavirus come indicato in rosso nell'invito. Senza la distanza sociale, tutti sono obbligati a indossare maschere protettive e guanti monouso. Lo stesso vale per i giornalisti sul posto. Tutti i partecipanti inoltre hanno dovuto annunciarsi in anticipo.

La sala del campus della Scuola universitaria professionale della Svizzera nordoccidentale è stata suddivisa i settori con al massimo cento persone e ognuno ha un proprio controllo degli accessi per garantire la tracciabilità.

Solo pochi delegati però indossano maschere anche se la sala è gremita. Rösti li ha richiamati all'ordine: "La cosa peggiore sarebbe dover andare tutti in quarantena la settimana prossima", ha detto.

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