Alghe tossicheCianobatteri nel Ceresio, Galster: «Situazione peggio che in agosto»
SwissTXT / red
10.9.2023
La situazione sul Ceresio, nonostante le piogge, non è migliorata. Mozione per chiedere al Governo di intervenire senza perder tempo. L’esperto: «Serve un approccio integrato».
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10.09.2023, 21:55
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I cianobatteri sul Lago di Lugano continuano a far discutere, oltre che a fiorire.
Domenica è stata inoltrata una mozione che chiede al Governo di avviare al più presto uno studio pilota per monitorare il fenomeno e studiare interventi e contromisure. Il tutto coinvolgendo gli enti locali.
È pure di domenica la notizia della chiusura anticipata del Lido di Caslano «per colpa dell'odiosa alga», comunicata via social.
I cianobatteri sul Lago di Lugano continuano a far discutere, oltre che a fiorire. È infatti notizia di domenica l'inoltro di una mozione dei granconsiglieri Giovanni Berardi e Nadia Ghisolfi del Centro, che in sostanza chiede al Governo di non perdere tempo e avviare al più presto uno studio pilota per monitorare il fenomeno e per studiare interventi e contromisure. Il tutto coinvolgendo gli enti locali.
E di oggi è pure la notizia della chiusura anticipata del Lido di Caslano «per colpa dell'odiosa alga», comunicata via social.
Ma com’è attualmente la situazione, dopo gli allarmi di agosto e le successive piogge che avrebbero dovuto mitigare il fenomeno? Per capirlo la RSI ha contattato Federico Galster, geologo che affianca il comune di Agno nella consulenza sul problema e monitora la situazione del Ceresio.
«Diciamo che negli ultimi giorni la situazione rispetto ad agosto è peggiorata. La superficie del bacino sud è quasi completamente ricoperta da fioriture di cianobatteri, mentre nel bacino nord è un po’ migliorata e si focalizza ora soprattutto nella zona di Porlezza. Globalmente possiamo dire che i cianobatteri hanno progredito nell’intensità delle fioriture».
Le piogge sul Sottoceneri sono state meno intense e questo, combinato all’apice della fioritura, non ha permesso l’auspicato miglioramento.
«Questione urgente, mozione benvenuta»
Sull’urgenza della questione anche Galster la vede quindi come i firmatari della già citata mozione: «Ritengo sia assolutamente importante intervenire in tempi brevi, soprattutto a livello di strategia, ovvero capire cosa vogliamo fare, insomma se la questione dei cianobatteri vogliamo prenderla seriamente o se vogliamo vederla come una questione marginale».
Dal punto di vista del geologo, è importante fare qualcosa subito per evitare che la situazione sfugga di mano e diventi poi ingestibile.
Tra le possibili misure, c'è quella già proposta da Galster insieme ad Agno, ovvero un intervento attivo con ultrasuoni per evitare la proliferazione e il dominio dei cianobatteri sullo spettro del fitoplancton. «Ma al contempo è importante anche avere un monitoraggio sulla qualità delle acque per capire quali sono i meccanismi che possono scatenare le fioriture o favorirle o al contrario limitarle», aggiunge l'esperto.
La preoccupazione, sulle rive del Ceresio, non manca: «Abbiamo incontrato diversi esponenti di comuni che si trovano sul lago, che ovviamente vedono il problema direttamente ogni giorno e sono quindi preoccupati».