Notizie dal confineAccoltellamento nel Comasco, l'autore lavorava in Svizzera
SDA
25.7.2022 - 18:16
Hanno litigato questa mattina all'alba, lui l'ha aggredita con un coltello, l'ha inseguita fino in bagno, dove lei ha tentato di rifugiarsi, urlando e chiedendo disperatamente aiuto.
Keystone-SDA
25.07.2022, 18:16
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E in bagno lui ha ucciso la sua compagna a coltellate: più colpi inferti, il numero servirà soltanto a stilare il capo di imputazione, ma non cambia la sostanza. Poi, lui stesso, più tardi ha aperto la porta ai carabinieri che lo hanno fermato per omicidio volontario.
Ëra cresciuta a Varese, avrebbe compiuto fra pochi mesi 34 anni, nella vita faceva la baby sitter e la collaboratrice domestica l'ultima vittima di femminicidio di questa estate, troppo calda e troppo violenta. È stata uccisa dal compagno, 37 anni, magazziniere in Svizzera, questa mattina alle 4.45 in un appartamento al primo piano di una bella palazzina in via Leopardi a Cadorago, tra le colline della bassa provincia di Como.
La coppia viveva lì da un paio d'anni. In quella casa lui è cresciuto, e lì aveva deciso di stare con la compagna, dopo che la morte di entrambi i genitori lo aveva lasciato solo in quel appartamento. Un colpo durissimo per lui. A differenza di altri casi simili, in cui si è parlato di tragedie annunciate perché epilogo di contrasti e screzi noti, evidenti, prolungati nel tempo e magari denunciati, nei rapporti tra i due pare non ci fossero state nubi.
Da un po' lui aveva una paura «infondata che lei magari lo tradiva così è andato anche a chiedere aiuto al consultorio» ha raccontato il marito della sorella al TgR Lombardia.
«Mai sentiti litigare»
I vicini di casa e le persone sentite dai carabinieri hanno riferito di non averli mai sentiti litigare in questi due anni. O, se c'erano problemi fra di loro, erano sempre rimasti nascosti, non evidenti. Anzi, sui profili social c'erano le foto delle vacanze, dei viaggi, dei compleanni, tante foto con entrambi abbracciati e nessun segnale di problemi o di crisi.
Anche per questo, quando alle 4.45 di questa mattina i vicini del piano sopra hanno sentito le urla provenire dall'appartamento della coppia e le richieste di aiuto della donna, non hanno esitato a scendere in tutta fretta e a bussare alla porta, con veemenza. Nessuno ha aperto. I vicini, marito e moglie, hanno chiamato i carabinieri, ma quando è arrivata la pattuglia dei militari di Cantù tutto era ormai irrimediabilmente compiuto.
Ad aprire l'uscio ai carabinieri è stato lo stesso autore, in stato confusionale. Non c'è stato bisogno di dire nulla. La donna era in bagno, a terra. Accanto, il coltello. Sono stati chiamati i soccorsi, ma la giovane donna era già morta. Almeno una dozzina di coltellate, almeno una alla gola inferte con un lungo coltello da cucina, qualcuna anche alla schiena.
Sarebbe stato lui stesso ad accennare al movente, al sospetto di un tradimento e alla gelosia che ha fatto scattare il raptus. Il magistrato di turno Mariano Fadda lo ha posto in stato di fermo. Nell'appartamento di via Leopardi era rimasto soltanto il cagnolino della coppia: due incaricate lo hanno prelevato per portarlo in un canile della zona.