Sventata strage Commercio, chiesta la riduzione della pena: «Non è un mostro»

SwissTXT

2.7.2020 - 12:24

Secondo la difesa va riconosciuta una media scemata responsabilità.
Secondo la difesa va riconosciuta una media scemata responsabilità.
Source: ©Keystone/Ti-Press/Alessandro Crinari

La difesa chiede una sensibile riduzione della pena per il 21enne a processo per la sventata strage alla Commercio di Bellinzona. 

Giovedì mattina, secondo giorno di processo per la sventata strage alla Commercio di Bellinzona, ha preso la parola il legale del 21enne che ha sottolineato la giovane età dell'imputato, il suo modo di porsi e la spontanea collaborazione con gli inquirenti.

Per l'avvocato Luigi Mattei va riconosciuta una media scemata responsabilità e ha chiesto una riduzione sensibile della pena rispetto ai 7 anni e mezzo proposti dall'accusa, così come il collocamento in una struttura per un trattamento psichiatrico e la costruzione di un progetto professionale.

Le ultime parole sono state dell'imputato: «Chiedo scusa a tutti coloro che si sono sentiti male per causa mia. Mi dispiace.».

«Non è un sanguinario»

In fase di inchiesta, ma anche in aula in questi giorni, è emerso come il 21enne fosse un ragazzo intelligente, simpatico, anche servizievole a detta dei compagni, ma con una grande sofferenza e un grande odio verso sé stesso e gli altri.

«Non è un criminale incallito, né un sanguinario - ha ripetuto più volte il legale - e di questo bisogna tenere conto». Come bisogna tenere contro, sempre secondo la difesa, del fatto che qualche segnale d'allarme lo aveva lanciato.

Il 21enne, e citiamo il legale, «ha agito esplicitando sempre di più gli impazziti disegni della sua mente in modo tale che tre persone hanno ritenuto che fosse necessario intervenire immediatamente».

L'orrore non è lontano da noi

Questa vicenda, ha aggiunto il legale, ci ha mostrato «che l’orrore non è lontano nemmeno dalle nostre case, nemmeno da parte di un ragazzo come in fondo ce ne sono tanti».

Improvvisamente ci siamo resi conto che certi sentimenti possono anche albergare in un ragazzo «figlio della nostra piccola terra ticinese».

Il giovane è consapevole della gravità estrema di ciò che voleva fare, ha dichiarato ancora Mattei in aula, e pure del suo bisogno di aiuto. Premesse affinché possa «affrontare i suoi problemi».

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