Luganese Condannato a oltre 30 mesi di carcere lo spacciatore di un noto postribolo

Il 28enne italiano che ha importato dall'Italia quasi 700 grammi di cocaina, buona parte dei quali sono stati poi spacciati in un locale a luci rosse del Luganese, è stato condannato venerdì, a 34 mesi di carcere parzialmente sospesi.
Il giovane – come reso noto dalla RSI –, si sentiva al sicuro – come lo ha definito la procuratrice pubblica Pamela Pedretti – perché a vendere la droga provvedeva la compagna. O direttamente, o consegnandola alle altre prostitute. I fatti sono accaduti tra il dicembre del 2019 e il febbraio scorso, mentre l'imputato percepiva in patria il reddito di cittadinanza; concesso a chi si impegna a seguire un percorso di inserimento professionale o sociale.
Una parte della cocaina è stata assunta dalla coppia, che viveva a Lugano. Il resto, confezionato in dosi, è stato ceduto a terzi. Compresa la lucciola a cui l’uomo, nel luglio del 2021, tentò di estorcere 3'000 franchi. Le aveva detto che, se non gli avesse consegnato il denaro, avrebbe fatto del male a lei e a suo figlio. La ragazza si rivolse alla polizia, che diede avvio all’inchiesta.
Il 28enne – in carcere dal primo febbraio – ha negato di averla minacciata. Così come ha negato di averle mai dato della cocaina. Ammessi invece gli altri fatti.
La richiesta dell'accusa era di 34 mesi di carcere – la metà dei quali da espiare – la revoca della condizionale delle condanne precedenti e l’espulsione dalla Svizzera per nove anni. La difesa, dal canto suo, si è battuta per un massimo di 24 mesi sospesi, senza opporsi all’espulsione.
La Corte, presieduta dalla giudice Francesca Verda Chiocchetti, ha accolto la tesi dell’accusa. All’imputato sono stati inflitti 34 mesi; 19 sospesi condizionalmente per un periodo di prova di quattro anni. Ordinata inoltre l’espulsione dalla Svizzera per nove anni.