Luganese Condannato a oltre 30 mesi di carcere lo spacciatore di un noto postribolo

SwissTXT / Red

18.6.2022

Immagine illustrativa/foto d'archivio.
Immagine illustrativa/foto d'archivio.
Ti-Press

Il 28enne italiano che ha importato dall'Italia quasi 700 grammi di cocaina, buona parte dei quali sono stati poi spacciati in un locale a luci rosse del Luganese, è stato condannato venerdì, a 34 mesi di carcere parzialmente sospesi.

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Il giovane – come reso noto dalla RSI –, si sentiva al sicuro – come lo ha definito la procuratrice pubblica Pamela Pedretti  – perché a vendere la droga provvedeva la compagna. O direttamente, o consegnandola alle altre prostitute. I fatti sono accaduti tra il dicembre del 2019 e il febbraio scorso, mentre l'imputato percepiva in patria il reddito di cittadinanza; concesso a chi si impegna a seguire un percorso di inserimento professionale o sociale.

Una parte della cocaina è stata assunta dalla coppia, che viveva a Lugano. Il resto, confezionato in dosi, è stato ceduto a terzi. Compresa la lucciola a cui l’uomo, nel luglio del 2021, tentò di estorcere 3'000 franchi. Le aveva detto che, se non gli avesse consegnato il denaro, avrebbe fatto del male a lei e a suo figlio. La ragazza si rivolse alla polizia, che diede avvio all’inchiesta.

Il 28enne – in carcere dal primo febbraio – ha negato di averla minacciata. Così come ha negato di averle mai dato della cocaina. Ammessi invece gli altri fatti.

La richiesta dell'accusa era di 34 mesi di carcere – la metà dei quali da espiare – la revoca della condizionale delle condanne precedenti e l’espulsione dalla Svizzera per nove anni. La difesa, dal canto suo, si è battuta per un massimo di 24 mesi sospesi, senza opporsi all’espulsione.

La Corte, presieduta dalla giudice Francesca Verda Chiocchetti, ha accolto la tesi dell’accusa. All’imputato sono stati inflitti 34 mesi; 19 sospesi condizionalmente per un periodo di prova di quattro anni. Ordinata inoltre l’espulsione dalla Svizzera per nove anni.