Delitto di AvegnoConsegnata la perizia psichiatrica del giovane che ha ucciso la madre
SwissTXT / Red
6.9.2022
Questo martedì è stata consegnata la perizia psichiatrica sul giovane di 21 anni che lo scorso aprile ha ucciso la madre ad Avegno. Infatti, come rivela la RSI, nel frattempo il giovane ha ammesso il fatto di sangue.
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06.09.2022, 19:08
06.09.2022, 22:10
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Un disturbo psicotico acuto, dovuto probabilmente a una malattia soggiacente: è la definizione – riportata dalla RSI – del perito psichiatrico sullo stato in cui si trovava il 21enne quando, nella notte tra il 10 e l’11 aprile scorsi, avrebbe ucciso la madre nella loro abitazione di Avegno.
Nessuna lite tra i due, o qualsivoglia movente preciso. A spingere il giovane è stata una somma di cose, da ricondurre appunto al suo scompenso psichico. Uno scompenso – spiega il dottor Carlo Calanchini – talmente forte da renderlo totalmente incapace, in quel momento, di valutare il carattere illecito dei propri atti, e di agire secondo tale valutazione.
L'imputato non è punibile
L’imputato non è dunque punibile. Sul suo caso si esprimerà il Tribunale penale, come impone la procedura, ma solo per decidere quale misura terapeutica adottare. Misura che – indica il rapporto, appena trasmesso alle parti – almeno inizialmente dovrebbe consistere in un trattamento stazionario all’interno di una struttura chiusa.
Il giovane – altra novità emersa martedì e resa nota dalla RSI – ha ammesso di essere l’autore del delitto. Ha colto la vittima nel sonno, colpendola ripetutamente alla testa, con più oggetti, e alla schiena, con un coltello preso dalla cucina. Il tutto dopo avere assunto della cannabis.
Il 21enne, difeso da Maria Galliani, si trova sempre in carcere. Alla fine di luglio è stato trasferito dalla Farera alla Stampa, in regime di espiazione anticipata della pena.