Il Covid ha profondamente segnato il 2020 dell'Ente ospedaliero cantonale (EOC) ticinese, che giovedì mattina ha presentato il suo rapporto annuale.
06.05.2021, 14:06
06.05.2021, 14:13
SwissTXT / pab
Lo ha segnato finanziariamente con un impatto che, tra maggiori spese e minori entrate, è stato pari a 46,5 milioni di franchi che hanno determinato un deficit complessivo di 54,6 milioni. Lo riporta la RSI sul suo sito.
Ma soprattutto lo ha segnato operativamente. Da un lato perché la malattia legata al coronavirus ha richiesto il ricovero di 2'200 pazienti (il 6% del totale dei 36'300 degenti, 6'000 in meno rispetto al 2019), dei quali 400 hanno dovuto essere trattati nei reparti di medicina intensiva la cui capacità è stata aumentata a 88 posti che, complessivamente, hanno accolto 3'500 persone.
Dall'altro perché ha permesso all'EOC di trarre importanti insegnamenti, integrati e perseguiti nella strategia ospedaliera per continuare a garantire un servizio pubblico di qualità.
Sviluppo di sinergie con il settore privato
Ma non solo, poiché, come sottolineato dai vertici (il presidente Paolo Sanvido e il direttore Glauco Martinetti), l'eccezionalità della situazione ha portato a sviluppare sinergie con il settore privato. Inoltre «la battaglia contro il Covid ha generato una straordinaria e toccante ondata di empatia verso il personale curante a tutte le latitudini».
Un sentimento di gratitudine che si è manifestato con applausi, affetto, scritti, disegni, regali piccoli e grandi. Le donazioni in denaro hanno raggiunto i 5,3 milioni di franchi, utilizzati per l’acquisto di materiale di protezione e iniziative dedicate ai collaboratori che a fine anno occupavano l'equivalente di 4'469 posti di lavoro a tempo pieno (114 in più).
Le normalità attività sono proseguite, pur con limitazioni, in tutti i servizi. Quelli di urgenza medica hanno eseguito oltre 97'000 visite, il laboratorio ha dato risposta a più di 850'500 richieste e nei reparti di maternità vi sono state 1'475 nascite (nel 2019 erano state 1’698).
Il 2020 è stato anche l'anno dell'avvio del Master in medicina, un altro tassello della crescita dell'Ente che lo scorso anno ha visto anche l'integrazione dell'Istituto cantonale di patologia e il riconoscimento della Clinical Trial Unit quale membro a pieno titolo nell’organizzazione accademica svizzera per la ricerca.
Una roadmap per riequilibrare le finanze
L'impatto finanziario del Covid sui conti dell'EOC ha ulteriormente aggravato la tendenza in atto da anni riguardante il progressivo peggioramento del risultato operativo e, di conseguenza, del margine di autofinanziamento.
I vertici dell'Ente hanno annunciato che la «precarizzazione della situazione finanziaria» impone «un utilizzo sempre più oculato delle risorse e una loro ripartizione efficiente nelle singole sedi».
Negli scorsi mesi è stato avviato un esame della sostenibilità tecnica e finanziaria degli investimenti e la rivalutazione del Masterplan 2040/50 che si tradurrà nell'allestimento di un programma con soluzioni che ottimizzeranno l’offerta di prestazioni.