TicinoContro l'obbligo del casco in sella alle bici elettriche
SwissTXT / pab
13.8.2020
La lobby delle biciclette si oppone al casco obbligatorio su tutte quelle elettriche.
Il Consiglio federale infatti vorrebbe imporlo, alla luce dell'aumento di incidenti, ma per le associazioni di ciclisti la proposta frenerebbe l'utilizzo di questo mezzi di trasporto, che negli scorsi anni hanno registrato un ottimo successo.
È quasi quintuplicato il numero di incidenti gravi con biciclette elettriche, ma l'associazione che difende gli interessi della categoria, Pro Velo, relativizza. «Non è aumentato solo il numero degli incidenti, ma anche la vendite di biciclette elettriche - ha spiegato il presidente Matthias Aebischer ai microfoni della RSI - quindi bisogna valutare le proporzioni».
Finora il casco è obbligatorio solo sui modelli più potenti, che superano i 25 chilometri orari. Per Pro Velo le cose dovrebbero rimanere così.
Bici elettriche da considerare come quelle normali?
«Noi diciamo da sempre che le biciclette elettriche lente devono essere considerate come biciclette normali», ha aggiunto Aebischer, convinto che l'estensione dell'obbligo a tutte le e-bike si ripercuoterebbe sull'evoluzione del numero di ciclisti, come dimostrerebbero esperienze simili avvenute all'estero.
Anche la sezione ticinese di Pro Velo è contraria: «Questo mezzo va incoraggiato e sostenuto perché cambia la mobilità cittadina», aggiunge Marco Vitali, di Pro Velo Ticino.
Resta da vedere se la pressione delle lobby delle biciclette farà fare un passo indietro al Governo. Non sono contestate invece le altre misure proposte: fari accesi anche di giorno, e tachimetro anche sui modelli più potenti, per rispettare i limiti di velocità.
Per il Ticino ci sarebbe d'aggiungere che forse siamo un po' indietro a livello di strutture e collegamenti ciclabili, il che può creare un'ulteriore problema. «Non si fa abbastanza - conclude Vitali - specialmente nel Luganese e nel Mendrisiotto».