COVID-19 Blocchi di polizia per frenare i turisti, nel Moesano si fa sul serio

ATS

9.4.2020 - 15:59

Da questa mattina l'imbocco della strada che porta in Calanca è presidiato dalla polizia: l'importante dispositivo al bivio di Grono è volto a impedire l'afflusso di turisti della montagna alla vigilia delle festività pasquali per limitare i contagi da coronavirus.
Da questa mattina l'imbocco della strada che porta in Calanca è presidiato dalla polizia: l'importante dispositivo al bivio di Grono è volto a impedire l'afflusso di turisti della montagna alla vigilia delle festività pasquali per limitare i contagi da coronavirus.
Source: SDA

Nei Grigioni si fa sul serio per far rispettare le direttive contro la pandemia di Coronavirus. In Calanca, oltre ai blocchi di polizia in zone strategiche, a presidiare la valle sono impegnati pompieri e forestali. E chi sgarra rischia la denuncia in Procura.

Controlli sulla A13 da una parte e l'altra del San Bernardino e, ancora, lungo le strade della Regione: si preannuncia un venerdì di passione nel Moesano.

Da giovedì mattina l'imbocco della strada che porta in Calanca è presidiato da tre furgoni e due auto di polizia: l'importante dispositivo al bivio di Grono è volto a impedire l'afflusso di turisti della montagna alla vigilia delle festività pasquali.

Nel mirino non solo i turisti di giornata

Nel mirino non vi sono tuttavia solo i turisti di giornata. Come confermano a Keystone-ATS le autorità locali si intende infatti limitare l'accesso alle case secondarie.

Il soleggiamento degli scorsi giorni con la scarsità di precipitazioni ha fatto scattare anche il divieto assoluto di accendere fuochi all'aperto, nella Regione Moesa come nel vicino Canton Ticino.

La grigliata in famiglia, o fra amici, può insomma costare molto cara non solamente per il divieto di assembramento per gruppi con più di cinque persone, sia nello spazio pubblico che in quello privato. E per chi è colto in flagrante partono le denunce direttamente in Procura con il rischio dell'apertura di un procedimento penale.

Come gli inviti a restare a casa, a spostarsi unicamente per motivi urgenti, a non assumersi rischi nel praticare lo sport: si tratta di limitazioni della libertà individuale, importanti per scongiurare il rischio di un sovraccarico delle strutture sanitarie. Sacrifici considerevoli chiesti alla popolazione dal Cantone e dai Comuni di cui le autorità stesse si dicono consapevoli, come dimostra l'iniziativa presa in questi giorni dal Municipio di Rossa.

«Abbiamo voluto omaggiare ogni economia domestica con una colomba pasquale», dichiara a Keystone-ATS il sindaco Graziano Zanardi.

Solo timidi segnali positivi dagli ospedali

I nuovi appelli delle autorità si sovrappongono ai primi dati incoraggianti forniti dalle autorità sanitarie che indicano una rallentamento della pandemia.

Tuttavia nel Grigionitaliano, in Valposchiavo, si raccomanda ai cittadini di rimanere a casa poiché il numero dei contagi è ancora «in costante aumento» e il picco massimo non è ancora stato raggiunto: si segnalano finora 66 persone positive al test e un totale di tre decessi.

In Bregaglia cambia la forma ma non la sostanza: il tampone ha dato esito positivo in 10 casi e non si ha notizia di decessi causati dal virus (dati del 5 aprile). Anche qui l'invito rivolto è di restare a casa, di limitare le uscite «allo stretto necessario» e di «evitare gli assembramenti»: le uniche (drastiche) misure ritenuti «realmente efficaci» per rallentare la diffusione del virus.

Nella Regione Moesa la curva dell'evoluzione dei contagi resi noti dai medici locali (secondo i dati di mercoledì) è ancora in crescita con 62 casi accertati e un totale di 7 decessi.

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