Primo Maggio Corteo e discorsi a Bellinzona: «Che la pandemia sia momento di svolta e ripartenza sociale»

SwissTXT / pab

1.5.2021

Sono le difficoltà legate alla pandemia a fare da sfondo, quest'anno, ai vari discorsi per il Primo Maggio. E questo anche in Ticino, dove si è tenuta una manifestazione per la festa dei lavoratori in Piazza Governo a Bellinzona.

L'auspicio dell'Unione sindacale svizzera Ticino e Moesa, come riporta la RSI, è che quello legato al COVID-19 diventi il momento di una svolta e ripartenza sociale. E viene chiesto ai lavoratori unione e solidarietà per uscire dalla crisi e ottenere maggiori tutele per le fasce più deboli e coi redditi più bassi.

Alla manifestazione nella Capitale, dopo l'inedito Primo Maggio del 2020 che per la prima volta in oltre 130 anni si era svolto con le piazze vuote, i lavoratori sono tornati a portare di persona le proprie preoccupazioni in pubblico.

Incuranti della fitta pioggia, un centinaio persone si è riunito per mandare un segnale alla politica. Il mondo sindacale chiede un deciso cambio di velocità con maggiori tutele per le fasce più fragili per evitare che la crisi aumenti le disparità. Anche l'Mps, il Movimento per il socialismo, ha tenuto una sua manifestazione a Bellinzona.

Due gli slogan principali: «Le nostre vite valgono più dei loro profitti» e «Diritti e lavoro». Sul palco è stato fatto il punto sul ruolo del sindacato e sono stati pronunciati discorsi contro l'innalzamento dell'età pensionabile per le donne, contro l'accordo quadro con l'Unione Europea e contro le privatizzazioni.

Si è inoltre ricordato che quella pandemica non è l'unica crisi da affrontare: c'è infatti anche quella climatica che, anche se in secondo piano, miete più vittime del Covid.